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Una proposta di Salvatore De Biase Recuperare la memoria storica dell'homo lametinus

Se non ci fosse Salvatore De Biase, il consiglio comunale lametino potrebbe anche chiudere i battenti, perché questa città non ha problemi se non un po’ di dissesto nelle finanze. Ma per tanto poco basta il sindaco Mascaro che, raschiando il fondo del barile e aumentando di qualche decimale le aliquote impositive comunali, riesce vivaddio a rattoppare le strade, a tenere alquanto pulita la città ed a garantire l’igiene personale dei cittadini, non si sa ancora per quanto, considerato il pesante debito con l’ente erogatore del prezioso liquido.
Bene, il nostro Turuzzo – come benevolmente appellato – è un nomade politico, senza  fissa dimora quindi; ha infatti cambiato tante volte casacca, sempre però perché ispirato da divina luce o per umano afflato. Oggi, dopo aver mandato alle ortiche Cac, sembrerebbe aver trovato finalmente il suo puerto escondido in AcM, che sta per Alleanza con Mascaro, un inciucio politico che legittima la longa manus di Galati sull’amministrazione comunale.
Il tosto garibaldino, di grande sensibilità espressiva, irreprensibile censore, poeta e letterato, questa volta ha superato se stesso.
Turuzzo, infatti, già silente contestatore per il depotenziamento della struttura ospedaliera lametina, in passato – ricordate lettori? –  intraprese uno sciopero della fame e, munito di tavolo sedia ed ombrellone, “campeggiò”, per motivi di salute non più di tanto, davanti all’ingresso del nosocomio. La protesta non sortì alcun effetto, ma questa è un’altra storia.
Quest’oggi, non di proteste, non di lagnanze parliamo, bensì della sensibilità dell’uomo, che vuole rendere omaggio ai padri fondatori della città lametina e sensibilizzare le giovani generazioni, al fine di recuperare “la memoria storica” e l’antico orgoglio dell’homo lametinus.
Ebbene, quale brillante idea ha partorito De Biase? Prima di tutto dare alla sala consiliare di Palazzo Maddame un aspetto meno frivolo, più austero e consono ai componenti il consiglio comunale. Poi, onde evitare che il tempo cancelli ogni frammento di memoria, una sala storica dove affiggere le foto, ad iniziare dal 1968 – data della fondazione di Lamezia – dei sindaci e dei presidenti del consiglio che si sono succeduti negli anni. Sono escluse le effigi dei commissari prefettizi e, forse, anche dei sindaci i cui consigli sono stati sciolti per infiltrazione mafiosa.
Ciò è sembrato all’ineffabile consigliere Chirumbolo un torto fatto ai consiglieri comunali, che non vengono menzionati da nessuna parte. Egli ha quindi proposto una targa, probabilmente in bronzo massiccio sulla quale, con fusione a freddo, imprimere i nomi di tutti gli “illuminati” che hanno contribuito alle fortune dell’urbis lametina.
Il consiglio, tranne qualche eccezione, ha approvato la mozione De Biase riservandosi, però, di definire i dettagli del memorial.
Da cosa nasce cosa e, poiché l’operazione ancora non è stata messa a fuoco nei dettagli, mi permetto di avanzare una proposta: Turuzzo, hai presente Monte Rushmore, nel Sud Dakota, dove sono effigiati Washinton, Jefferson, Roosvelt e Lincoln? Penso proprio di si. Avrai anche presente quell’obbrobrio della cava di Caronte – Mazzei scultore – visibile da decine di chilometri sia in linea d’aria che di terra. Ebbene, si potrebbe “arruolare” quello scultore americano che, sempre su Monte Rushmore, sta scolpendo il volto del grande capo Sioux Cavallo Pazzo. Senza esitare, fosse per me, gli affiderei l’incarico di scolpire sulla pietra calcarea di Caronte il volto dei Padri Fondatori Lametini, a cominciare da quello del sen. Perugini. Per chi dovrà tenergli compagnia, decidete voi, sensibili e perspicaci consiglieri.
Poi, per non scontentare Chirumbolo, prevederei una stele da piazzare nel giardinetto di corso Numistrano – accanto a quella del milite – dove su marmo o su bronzo riportare i nomi di tutti i consiglieri, magari evidenziando in qualche modo quelli che hanno espletato le funzioni di presidente del consiglio comunale. In questo modo, Turuzzo, avrai anche tu la tua parte di gloria, anche se, onestamente, da qui a cent’anni, il tuo posto, a mio parere, sarà accanto a Francesco Fiorentino, nella piazza principale di Sambiase.
Sono d’accordo con te, lasciamo il peso delle finanze al sindaco Mascaro, fottiamocene alla grande e istituiamo un Lamezia Memorial che ricordi ai posteri la nascita, la crescita, lo sviluppo ed, ahimè, il clamoroso flop di una città nata sotto la maledizione della Prima Luna e affossata dalla pochezza e dalla cecità di una classe politica che tale non era ieri e tale non è oggi.