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Balla, balla ballerina

Ricordate Macao,  quella piacevole trasmissione di Boncompagni, anno 1997,  la cui  ouverture era una splendida  Valentina Pace ( fotografia che vi ripropongo) nelle vesti della Ballerina Di Siviglia che, tranne apparire e sorridere, null’altro doveva fare. I quattro versetti,  accompagnati da un allegro motivetto che imperversò per mesi sul territorio nazionale, all’incirca recitavano: 


Ahi, ballerina di Siviglia  non ballare resta ferma
Ahi, ballerina di Siviglia con lo scialle di ciniglia
Ahi ballerina di Siviglia, non scoprire la caviglia

Ahi ballerina di Siviglia, non guardare, non far niente. 
Ahi ballerina di Siviglia, resta ferma,  resta ferma.

Non so perché l’elezione di Mariolina Tropea –  non sempre pasionaria pieddina – a vice presidente del consiglio comunale lametino, mi ha fatto tornare in  mente Macao e la ballerina di Siviglia.
Cerco di darmene ragione: Macao,  ex colonia portoghese, è stato l’ultimo dei territori liberi,  poi annesso alla repubblica cinese, dove si vive anche oggi in allegria e  in un trionfo di alberghi di lusso, di casinò e di luminose fontane danzanti.
Come a Lamezia –  libero territorio dove niente è  politicamente impossibile –   dove, in sedicesima però, anche i lametini hanno le loro fontane, il circolo dei nobili ed  alberghi non fatiscenti, anche se a dire di qualcuno, essi lasciano a desiderare nel pagare i tributi. Relativamente al  casinò, invece, c’ ha già fatto un pensierino e si sta attrezzando il nostro vulcanico e lungimirante Turuzzu De Biase, vernacoliere  cantastorie,  candidato sempre alla presidenza dell’ambito  premio di poesia dialettale di Cafardo.
Sino a  qui, tutto bene, ma la birba Mariolina cos’ ha a vedere con la ballerina di Siviglia?
Assolutamente niente, però come la bella di Siviglia anche lei  è brava a danzare da uno scranno all’altro portando scompiglio tra le file delle forze politiche di casa nostra. Ballando, poi,  al consiglio comunale lametino la quadriglia con Turuzzo, ella  mostra la caviglia e  porta il parapiglia.
Tant’è che  il suo imprinting gattesco non ha convinto i componenti la Commissione Regionale di Garanzia del Pd che,  per una serie di ragioni,  che vanno dalla coerenza all’opportunismo politico, hanno invitato la vispa consigliera ad  interrompere la quadriglia e a valutare l’indispensabilità delle dimissioni dalla carica di vice presidente del consiglio comunale di Lamezia “nel rispetto che si deve alle decisioni degli organismi locali del Pd”. Parolone grosse, ma solo di circostanza:

Malgrado ciò  il Duo Fasano,  costituito da Salvatore  presidente e Mariolina  vice , fino a ieri il diavolo e l’acquasanta, uno esponente della maggioranza di centrodestra e l’altra dell’opposizione, hanno inforcato Via Inciucio e procedono a passo spedito, pare, confortati dalla  benedizione dei numi tutelari Galati e Scalzo,  ambedue alla ricerca di una futura collocazione politica alle prossime competizioni elettorali.
E l’ignaro  Mascaro in questo contesto musicale è l’unico a non sapere quale strumento mettersi a suonare e, non riuscendo a sciogliere l’enigma, rinunzia a fare parte dell’orchestra tappandosi le orecchie.
Allora è il caso di dire che non c’è peggiore sordo di chi non vuol sentire. Ma la sciarpa tricolore se la tiene sempre addosso.