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Il vento del rinnovamento La sconfitta di Soriero e sodali

Tommaso SonniTommaso Sonni è l’indiscusso vincitore delle primarie del centrosinistra lametino. Dopo travagliate vicende il candidato a sindaco di Lamezia ha un volto pulito sul quale si legge il desiderio di fare politica permeandola di legalità e trasparenza ed al di fuori di ogni compromesso.
Non ho alcuna remora ad esprimermi in questi termini perché lo conosco da tempo, per frequenza della stessa scuola di vita e di servizio, perché sono sicuro che il suo dna, nell’intraprendere il gravoso compito di re-impastare Lamezia, non subirà mai alterazioni né manipolazioni che possano andare contro gli interessi dei cittadini, dei deboli e dei bisognosi.
Colgo, quindi, questa vittoria come il segno ed il risveglio dei lametini di divenire protagonisti della loro vita, di essere primattori – non comparse – nel tentativo di risollevare le sorti di una città in ginocchio, senza spirito né identità.
Leggo in questa vittoria un messaggio chiaro e inequivocabile a chi ha creduto e tentato ad ogni costo di intorbidire le acque ricorrendo a commissariamenti e commissari di lungo corso e calpestando la democrazia dei tanti nell’interesse dei pochi.
Non si può ignorare che i consensi dati a Tommaso Sonni, senza togliere niente al suo carisma, siano pregni di significato anche per quello che, su questa scia, dovrà avvenire a fine maggio.
Le primarie del centrosinistra avvertono che il tempo dei limoni neri è venuto: basta con gli inciuci e con i tentativi di sovvertire il trend democratico facendo ricorso finanche ad ibride connessioni con  “ascari” di non so che fede e agli stili di vita retrò di memoria visceral-bolscevica.
Il commissario commissariato Soriero, dopo i brillanti risultati che ha registrato  il Pd lametino, nel raccogliere i suoi panni e tornare al suo paese, esercitando i suoi poteri, faccia almeno una cosa buona: azzeri i vertici del pd lametino, allontani “i mercanti” dal tempio.
A Lamezia sta soffiando un vento nuovo che non arriva dai Balcani, anche se gelido e freddo. Ha cominciato a spirare alle scorse elezioni regionali, che hanno visto “puniti” tutti i candidati lametini meno uno, chissà perché; quello stesso vento continua ancora a soffiare, risvegliando coscienze addormentate, desiderio  di riscatto e riappropriazione di ruolo.
Fino alle elezioni di maggio ne vedremo di belle; speriamo che abbia ancora corso questa primavera di rinnovamento.