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L’acquazzone I calci della Lo Moro

ombrellaioPochi giorni fa la senatrice Lo Moro, ospite di Perfidia condotta da Antonella Grippo, alla domanda della conduttrice relativamente ai calci dispensati al sindaco lametino Gianni Speranza, ha commentato: … e quanti altri ne avrebbe meritato
Una volta tanto mi sento di condividere, anche se non in toto, quanto la nostra senatrice ha sostenuto. Ciò però, non mi esime dal ricordare alla nostra novella Maria Goretti che ella è stata per due consiliature sindaco di Lamezia Terme e le vestigia del suo operato “parlano” di quattro fontane -capolavori di arte moderna però – e di un “palmato” viale sul quale si affaccia la sua abitazione e…, dispiace constatarlo, di null’altro.
Anzi è vivo nel ricordo dei cittadini che gli scempi e le spoliazioni operate sulle strutture lametine hanno avuto inizio quando la nostra signora, assessore alla sanità regionale, in nome di una fantomatica quanto algida riforma sanitaria,  privò Lamezia della sua Asl e l’accorpò alla città delle aquile.
Ricorda la senatrice Lo Moro “la notte degli inganni”, quando appose la sua firma a quel provvedimento? Ricorda la sceneggiata delle dimissioni dal ruolo – annunciate e mai date – al cinema Astra davanti a diverse centinaia di lametini?
Fu quello l’inizio della fine! Dà fastidio pertanto – giunti oggi alla mortificazione ed all’annientamento dell’identità della città lametina – vederla dimenticare le proprie responsabilità e scalciare a destra ed a manca.
Farebbe quindi cosa saggia la senatrice Lo Moro, se le avanzano un po’ di quei calcetti che avrebbe voluto dispensare al sindaco Speranza, a conservarne un buon numero per sé.