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O S. Antoni miu, santu biatu, aiuta stu paisi spaturnatu …

19020613-Prighiara a Sant Antoni - 1Beh, tutto sommato mi sento tranquillo. L’esito della tenzone elettorale non ha sorpreso alcuno tranne, forse, lo stesso Mascaro che ha già dato alla città un volto nuovo. Certo se tra gli eletti ci fosse stato anche Cutrì, pur all’opposizione, avrei dormito su sette cuscini, rappresentando egli una sorta di continuità con un passato non molto remoto. Ma la presenza di Salvatore De Biase fuga ogni remora,  dissipa ogni perplessità, perché è rilassante sapere che nel firmamento politico lametino egli costituisce un punto fermo nell’eternità. Senza considerare, poi, i suoi buoni rapporti col Santo Padre – malgrado  i suoi trascorsi da tosto garibaldino ed il retaggio di Porta Pia – e,  senza far torto a nessuno, con il laico  Presidente Napolitano.
Ricordate i suoi accorati appelli a Papa Francesco, al presidente Napolitano, alla benevolenza di San Francesco di Paola perché, insieme, facessero qualcosa per salvare la città lametina dal fallimento politico del sindaco Speranza? Beh, dalli e dalli, il miracolo è avvenuto: questa volta abbiamo nella compagine amministrativa direttamente lui, che non avrà più bisogno di intermediari per risolvere i problemi della città.
Per la prima volta nella storia lametina saremo rappresentati e amministrati da tanti altri volti nuovi: dal votatissimo Francesco De Sarro all’intraprendente Carolina Caruso, a Luigi Muraca, a Giancarlo Nicotera, all’inossidabile Armando Chirumbolo ed al gagliardo Massimo Cristiano. Tutto bilanciato da un’opposizione che,  non temendo il  confronto, non farà sconti ad alcuno.
Ci crederete o no, a mio parere la preghiera a Sant’Antonio del nostro vescovo Luigi Cantafora ha sortito l’effetto richiesto: finalmente abbiamo un’amministrazione nuova, dal volto umano, al di sopra di inciuci e conflitti interni; Paolo Mascaro, come il biblico Daniele, protetto dalla benevolenza del cielo- intermediario Antony by Padova, sicuramente saprà uscire indenne dalla fossa dei leoni.
Bando alle ciance, non è la prima volta che Sant’Antonio, tanto caro ai lametini, viene chiamato a scendere in terra dalle sfere celesti per porre riparo alle beghe della rustica gente della piana, da sempre  politicamente irrequieta e volubile.
Negli archivi, redatta in vernacolo da anonimo, firmata da “I divoti”, stampata per i tipi di V. Nicotera, abbiamo reperito una Prighiara a S. Antoni del mese di giugno del 1902, la cui invocazione iniziale, nonostante i molti anni trascorsi, conserva una sua palpitante attualità:

“O S. Antoni miu, santu biatu,
aiuta stu paisi spaturnatu,
dunaccillu nu sguardu tua piatusu,
o S. Antoni miu miraculusu.
Genti senza cuscianza e senza nuri,
nemmeno cchiù ti vonu a prutitturi,
autri sulu vulerano finiri
stu povaru cumuni di spurpiri”.

Bene, a distanza di centotredici anni popolati da tanti Filiciantoni, Carru, Caiu, Vittorio, Pippinu, Niculino, Micheli, Arbertu e così via, S.E. Luigi Cantafora, vescovo di Lamezia, ha richiamato in causa il Santo patavino affidandogli “l’esito di queste elezioni e chi guiderà la città nei prossimi anni”.
Forza Mascaro, accanto a te hai i tuoi sedicimila elettori, sopra di te la gran benevolenza di Antony by Padova e, per eventuali momenti politici difficili, puoi contare sull’incondizionata assistenza spirituale del nostro stimato vescovo.

P.S.: Per leggere il testo integrale della preghiera, cliccate sull’icona qui sotto.19020613-Prighiara a Sant Antoni - 1