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Il cliché è … sempre quello Per il sindaco neo eletto valgono… le regole generali

Sindaco MascaroIl copione di ogni sindaco che si insedia dopo aver vinto le elezioni (con lievi varianti succede anche al capo del governo) è il seguente:
1) Formazione della squadra con liti furibonde per mettere dentro Tizio e non inserire Caio. Tutto dipende dalla tempra del sindaco, se è decisionista alla fine decide lui, se è politico da 1^ Repubblica il suo precetto è: il tempo aggiusta tutto, anche il cancro.
2) Se il sindaco è al primo mandato ci tiene a far vedere il suo tocco magico per cui si circonda di persone a lui note, spesso amici o segnalati da amici. In genere perciò la squadra viene composta da gente senza alcuna esperienza che deve metter mano a cose di cui ignora l’esistenza. Si procede per “sentito dire” o sulla scorta di “quello mi ha detto che…”
3) Si presenta la squadra e la campagna elettorale appena conclusa continua con i proclami. Rivolteremo questa città come un calzino.
4) Appena comincia la fase pratica, ogni assessore comincia a prendere contatto con gli impiegati del comune e con i dirigenti in carica. In genere si presentano subito gli amici e quelli che vogliono sembrare amici. Tutti hanno qualcosa di importante da comunicare. Ogni assessore capisce subito che si procede giorno per giorno, di urgenza in urgenza. Non c’è il tempo di programmare nulla perché ci sono falle da colmare, solo emergenze da affrontare. Il sindaco nel frattempo è chiamato di qua e di là a presenziare a cose inutili (ma ci devi andare, gli dicono).
5) Mentre gli assessori cominciano a fare esperienza e tentano di coordinare attività privata, famiglia e impegno pubblico (ripetendosi da mattina a sera: ma chi me l’ha fatto fare?), il tempo passa ed i politici di lungo corso cominciano a lanciare fumogeni nella fase detta “scaricabarile all’italiana”. Non sapete cosa i predecessori ci hanno lasciato in eredità… la situazione è tragica, ci sono buchi di svariati milioni…è  molto peggio di come immaginavamo….Questa fase dura tutto il primo anno e si deve far credere che la ricognizione delle carte e dei problemi faccia scoprire gli altarini. In realtà gli assessori non sanno dove metter mano, anzi non sanno nulla di nulla e quindi dipendono dalle cose che ogni impiegato, per sue ragioni personali, gli spiffera con grande inventiva.
6) Dopo i primi cinque anni, dopo aver cambiato diversi assessori e aver messo dentro sgamati al posto di sprovveduti, il sindaco ha un quadro più chiaro della situazione e capisce due cose fondamentali:
a) Che tutto dipende da lui e tutte le decisioni nessuna esclusa dipendono da lui perchè nessuno intende assumere mai nessuna responsabilità;
b) Che lui continua a girare come una trottola presenziando a tutte le inutili iniziative alle quali lo chiamano, mentre il miglioramento della situazione amministrativa non dipende da lui ma solo ed unicamente dagli Altri (impiegati arruolati in migliaia di sigle sindacali).