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ADDIO FRANCO PAPITTO, FUORICLASSE
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La scomparsa del giornalista maidese Franco (1943-2021) mi lascia tanti ricordi che resteranno privati perché non è giusto divulgare confidenze, chiacchierate, pensieri fatti insieme ad una persona col quale potevi parlare di tutto con leggerezza ed acume. Il nostro privato cominciò con un invito a cena per conoscermi che mi fece appena tornò in Calabria da pensionato, dal quale scaturì la collaborazione con “il Lametino” fino a quando ne è stato direttore. Poi una volta che lui tolse il disturbo lo tolsi anch’io insieme con Renato Borelli. Da quel giorno ho scritto soltanto sul mio blog e sul quotidiano di Renato.
La considerazione pubblica che vorrei fare per spiegare chi fosse Franco è semplice, è stato un giornalista per decenni corrispondente di Repubblica da Bruxelles. Come giornalista era un fuoriclasse, per me e per tutti quelli che capiscono qualcosa di giornalismo.
Lui amava profondamente la Calabria ma la mia domanda è: e questa regione cosa gli ha dato? In Calabria è potuto succedere qualcosa che spiego con un esempio calcistico. Cosa pensereste se uno a Ronaldo preferisse Bernardeschi? Dal momento che io mi lego non alle idee ma alle persone, trovo che la nostra.
Regione fa fatica a riconoscere le persone di grande valore. Franco tentò di diventare sindaco ma non vi riuscì, e ci sta. La politica si misura col consenso elettorale dunque è possibile che il popolo voti chiunque (si chiama chiunquismo).
Solo che Franco tornato in Calabria da Bruxelles voleva ancora fare il giornalista e non gli è stato possibile. Caro amico mio, i fuoriclasse in questa nostra terra non piacciono perché fanno ombra. Ma chi ti ha conosciuto e frequentato non ti dimenticherà mai. Per l’intelligenza, la simpatia, l’umanità.