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Lettera a un bambino lametino…mai nato Tra zio Matteo (Renzi) e zio Paolo (Mascaro) una paccata di debiti sarà il tuo benvenuto

20151022-Cicogna su LameziaVi ricordate la sempre meravigliosa Oriana Fallaci e il suo magnifico libro “Lettera a un bambino mai nato”? Vi ricordate come la Fallaci, in maniera eccelsa e toccante, affrontò argomenti come l’aborto, l’amore, la famiglia e la possibilità o meno di nascere in un mondo violento, disonesto e ostile?
Correva l’anno 1975, e quei temi erano quanto mai attuali e sentiti, forse allora tanto quanto oggi… ma se la Fallaci quel libro dovesse scriverlo ora? Se dietro quella donna priva di un nome, di un volto e di riferimenti di ogni sorta, si materializzasse una qualsiasi altra donna, magari del Sud, magari di Lamezia Terme… che cosa scriverebbe al suo bambino, a quella “goccia di vita scappata dal nulla”?

Silouette-gestante“Stanotte ho voluto immaginare che ci fossi: ho avuto la sensazione, netta e precisa come un taglio chirurgico, che nel mio ventre qualcosa si muovesse (forse solo le melanzane alla parmigiana della nonna Concetta, che la sera son pesanti a digerire), e nel mentre accarezzavo il mio grembo pensavo già a un nome da darti… Luigi come il nonno materno, Giuseppe come lo zio scomparso prematuramente, Antonio come il bis bis cugino partito per andare al Nord e mai più tornato…
Le lettere danzavano sinuose davanti ai miei occhi e all’improvviso si è composto il quadro: definito fin nei minimi dettagli, con tanto di timbro e stemma della regione, lucido e nuovo di pacca, il tuo codice fiscale! Eh sì, bimbo mio! Perché quaggiù, senza nemmeno darti il tempo di capire che sei venuto al mondo, la prima cosa che fanno è affibbiarti questa sciagura in lettere e numeri che sarà la tua condanna a vita.
Grazie allo zio Matteo Renzi infatti, i neonati identificabili fin da subito tramite suddetto codice, portano con sé il “lieve” fardello di 35.000 euro di debito che illustri personaggi del passato han lasciato in eredità, e che lui – illustre personaggio del presente – sta cercando, con un gioco di prestigio per cui “abbasso (apparentemente) le tasse, aumento il debito pubblico… tanto poi… abracadabra…il prodotto interno lordo esplode”, sta cercando di sanare. Lo zio Renzi, per completezza di informazioni, pensa al tuo futuro: per questo si è preoccupato di riformare anche il mondo del lavoro, di cui, forse, un giorno entrerai a far parte e da cui, molto probabilmente ne uscirai quando staccheranno la presa del respiratore che ti tiene in vita (per continuare a produrre fino all’ultimo) alla vigilia del tuo centoventesimo compleanno!!!

Ma non ti ho detto tutto, tesoro della tua futura mamma! Siccome sei fortunato e nasci nello stesso luogo che diede i natali ai tuoi genitori, Lamezia Terme, quasi in punta allo stivale che è la nostra Penisola, oltre ai 35.000 euro dello zio Renzi, devi aggiungere almeno quarant’anni di piano di rientro per pagare, attraverso l’applicazione delle aliquote più alte previste per i tributi comunali, lo scempio amministrativo di sciagurati personaggi. Ma zio Paolo, al di là di interventi puramente ragionieristici, anche se campione di “annuncite”,  non mi pare abbia i mezzi ed i numeri per cambiare il corso della storia lametina. Ma questo poi te lo spiego un’altra volta!!!
Lo so bimbo mio a cosa stai pensando, lo so che ti domandi perché io e tuo padre stasera, invece di fantasticare sull’idea di avere un figlio, non ci dedichiamo a un torneo di briscola; lo so che da lassù stai già pianificando un attacco terroristico alla cicogna per dirottarne il volo che dovrebbe portarti da noi… Comunque non ti preoccupare angelo mio: per stasera il problema è scongiurato! Io e papà abbiamo deciso di finirci le melanzane alla parmigiana di nonna Concetta e tu, almeno per adesso, puoi dormire sonni tranquilli!”

Non me ne voglia, da lassù, la grande Fallaci per questa piccola parodia del suo capolavoro: ma davvero! Da giovane donna italiana e del sud, non passa giorno in cui io non mi domandi che prospettive avrebbe il mio bambino se lo facessi nascere in un contesto del genere; non passa giorno in cui io non mi chieda se sia più coraggioso o più incosciente mettere al mondo dei figli al giorno d’oggi. Sono in quell’età in cui ci pensi a metter su famiglia, a sistemarti: capita spesso di fantasticare e di immaginare bimbi che corrono per casa, vociare infantile e allegre risate, ma poi mi fermo un attimo e mi chiedo… “Sarebbero davvero così allegre le risate di quei bambini se sapessero con quale pacco-dono son venuti al mondo?”. Scuoto la testa, mi riprendo dalle mie fantasie, abbraccio la mia gatta e le dico: “Sta tranquilla! Che almeno tu il codice fiscale ancora non ce l’hai!”