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Strano modo di dare l’informazione L’assordante silenzio dei media

20160706-Romano De GraziaSabato scorso, 17 /9/2016, La Stampa di Torino, unico giornale, dava la notizia che delle due donne. Antonella Manzione  e sen. Doris Lo Moro, proposte  da Renzi a giudice del Consiglio di Stato, solo la Manzione ce l’aveva fatta. Doris Lo Moro, calabrese di Lamezia, era stata, invece, bocciata: con  “voto palese”, ha aggiunto l’autore della nota.
La stampa di casa nostra ha osservato sull’evento il più rigoroso silenzio; anzi indugiava a dare pubblicità ad interviste rilasciate dalla senatrice, che dal canto suo, ormai sicura di dover lasciare Palazzo Madama per il nuovo incarico, menava fendenti a destra ed a manca contro gli amici del Pd calabrese, senza risparmiare nessuno. I quali, detto per inciso, erano e restano “renziani” di provata fede.
Solo stamane su un giornale del luogo qualcuno ritiene di dover rompere il silenzio sull’argomento e riporta la notizia de La Stampa di Torino. Gli altri giornali,  video e cartaceo, preferiscono ancora il silenzio ed il sonno dei giusti. Comunque, sia stato Renzi con un sostegno di facciata o l’ufficio di presidenza del Consiglio di Stato, ricordiamo che la Lo Moro, e  fino al 2018,  è  parlamentare della Repubblica a tutti gli effetti e resta autorevole componente della prima commissione Affari Costituzionali.
In passato ha creduto ed ha lottato per la legge Lazzati. Le si offre l’occasione per riprendere l’antico ardore. La legge Lazzati, come è noto, va ripristinata nel suo testo originario, eliminando tra le introdotte anomalie, quella soprattutto dovuta alla manina provvida dell’on.le Enrico Costa, oggi ministro del governo Renzi, che ha avuto l’estro e la furbizia di trasformare il divieto di attività di propaganda  elettorale ai malavitosi, sottoposti alla sorveglianza speciale, in divieto (risibile) di affiggere manifesti e distribuire volantini.
Lo sa bene la Lo Moro che senza la legge Lazzati nel suo testo originario alcun illecito penale può essere contestato a malavitosi ed a politici di pochi scrupoli per la raccolta di voti nelle competizioni elettorali.
Si attivi per la modifica, perché senza la legge Lazzati i nostri discendenti fra cento anni discuteranno del voto di scambio e del modo più idoneo per combattere il fenomeno, rimuovendo ovviamente dalla posizione di stallo presso la prima commissione, la presentata modifica alla suddetta legge. Lasci in pace i renziani di casa nostra che, ci informano, stanno preparando gli impegni elettorali amministrativi chiamando a raccolta i residuati bellici della Grande Guerra con qualche più giovane ambiziosetto, senza arte e parte, animato dalla speranza di poter far carriera.
Alle vecchie ed alle nuove truppe che si riempono ,bocca e pancia, della parola LEGALITA’ noi continuiamo a chiedere chi è stato il deputato del Pd che è andato a pranzo con Franco Muto, re del pesce. La risposta è d’obbligo!

Strano modo è poi quello di dare informazione da parte del Fatto Quotidiano di Travaglio.
La notizia riguarda il sen. Nicola Morra , pentastellato cosentino. Che egli sia erudito, non ci riguarda. La Cultura, quella autentica,  che è una risorsa per la collettività, è fatto assolutamente diverso. E’ solo questa “cultura” che interessa alla gente. L’attitudine che l’articolista riconosce a Morra di dialogare con la collettività è assolutamente infondata ed è smentita dalla circostanza inconfutabile che sotto la sua guida e per le molte bugie dette, a ripetizione, il movimento 5 Stelle in Calabria, in controtendenza con il resto del Paese, ha avuto un pauroso calo pervenendo al 2,32%  di consensi nell’ultima competizione elettorale. Ci spieghi Travaglio questo dato.

Altro dato storico è che dal 2007 Travaglio non ha più simpatia per la legge Lazzati e Nicola Morra l’ha perduto  dopo averci fatto campagna elettorale, proficua, alle elezioni politiche del 2013.
L’uno e l’altro sono amici e mentori di don Luigi Ciotti, che odia la legge Lazzati. Al prete antimafia rivolgiamo ancora l’invito a dire qualche messa in più e rifletta sull’ultimo monito rivolto da Papa Bergoglio. “ questo mondo è stanco di bugiardi, di preti alla moda e banditori di crociate”…
Ricordiamo per ultimo a don Ciotti, che gestisce circa 1600 cooperative, sparse su tutto il territorio italiano, che di recente il vaso di Pandora è stato, finalmente, scoperchiato e sono venuti fuori business spaventosi. A carico di cooperative rosse ed a quelle aderenti alla lega delle cooperative. Ne ha parlato il magistrato Catella Maresca, nel libro Male Capitale e Antonio Amorosi, giornalista e scrittore di Libero e Panorama, nel libro Coop Connection.

A scoperchiare il vaso saremo il sottoscritto e gli autori in giro per la Calabria: nel mese di ottobre il 13 sera a Crotone, il 14 mattina nelle scuole di Catanzaro e la sera a Lamezia; il 15 mattina a Locri ed alla sera a Cosenza, nel Salone degli Specchi.
Si prospettano tempi duri  e dovrebbe, inoltre far riflettere il fatto che Franco La Torre, figlio di Pio La Torre,  se ne sia andato da Libera sbattendo la porta.

Comunque, il 24 settembre pomeriggio, tutti a Falerna Marina per discutere di queste cose. Viva la Legge Lazzati.