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Uno sguardo al presente per migliorare il futuro Sanità : prima di tutto garantire i LEA

minilogoCi sembra oltremodo inutile continuare a raccontare il quadro drammatico della sanità calabrese scomodando i soliti aggettivi che risultano oramai chiaramente abusati. Vorremmo quindi concentrarci certamente sul quadro attuale ma con un orizzonte che guardi al futuro possibile. In Calabria sembra quasi che il problema non sia dei calabresi ma di chissà chi….… Allo stato attuale, nonostante il ricambio politico, siamo in presenza di una totale assenza di governo del settore, assenza che certamente starà pesando sui conti e che, alla fine, il governo centrale ci farà pagare, non fosse altro per restare in linea di principio con quanto incombe sulla vicina Grecia.… Pensiamo quindi ci si debba dirigere verso una nuova organizzazione della sanità regionale che veda i LEA come obiettivo primario, LEA da garantire nei vari territori in modo ampio e condiviso attraverso anche l’integrazione di alcune specializzazioni a livello regionale. Intanto la sola cosa che sembra muoversi è la spinta “cantieristica” verso la costruzione dei cd. nuovi ospedali, primi fra tutti quello della piana, di Sibari e di Vibo Valentia.… La domanda che facciamo è: a chi serve veramente costruire dei nuovi ospedali? Che fine faremo fare alle strutture esistenti più volte ristrutturate a suon di milioni di euro? Attendiamo risposte convincenti. Vieppiù quanto alle considerazioni da fare a livello locale. Quando nascerà il nuovo ospedale di Vibo, naturalmente lo si dovrà riempire di contenuti, e tutto ciò andrà a discapito delle strutture viciniori della fascia tirrenica… leggasi Lamezia. Questa si troverà dal lato opposto la scarsamente contenibile “espansione” dell’azienda ospedaliero-universitaria di Catanzaro, nata dalla fusione di Pugliese-Ciaccio e Policlinico.… Il tutto con la parametrazione imposta dai nuovi standard ospedalieri. Insomma senza una nuova visione globale del sistema il futuro per questo territorio potrebbe essere un futuro da ospedale di comunità. Orbene si può e si deve puntare nell’immediato a invertire questa marcia, partendo dal presupposto che il territorio di Vibo, non essendo più provincia perché nei fatti le provincie sono oramai strumenti privi di contenuti in attesa della loro scomparsa dalla costituzione, resta un territorio certamente da valorizzare e rispettare, ma in funzione del potenziale bacino d’utenza che è quello di un centro urbano di piccolissime dimensioni.… Nel mentre si può e si deve, scegliendo uomini giusti e capaci e utilizzando quanto esiste già nelle pieghe della normativa in essere, ridare fiato al territorio di Lamezia che è naturalmente fulcro ospedaliero dell’intera ASP CZ, magari ragionando su un modello tipo ospedali riuniti di Lamezia Terme, che facciano del nosocomio esistente cardine di un progetto integrativo con le strutture di Soverato e Soveria Mannelli. Per far ciò basterebbe utilizzare gli strumenti della contrattazione decentrata e della mobilità incentivata utili per avere copertura delle carenze esistenti.… Non è così complesso bastano uomini capaci e volontà di fare nel rispetto delle normative e di quanto accaduto. Tanto per non dimenticare; la memoria di ciò che è stato resta il punto fermo per progettare un futuro migliore. …