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Sanità e turismo Armando Chirumbolo

ospedaleNonostante il rinnovamento voluto dagli elettori, la sanità calabrese resta ancora al palo e, almeno per il momento, non si intravedono decisioni realmente capaci di imprimere una svolta a questo delicato settore regionale. Sono passati ormai oltre 4 mesi dall’elezione e ci sembra di poter affermare che, fin qui, si è discusso  del nulla, con quel solito stile calabrese fatto di programmi “iperbolici” senza costrutto alcuno. E’ evidente che, indipendentemente dall’argomento, il vizio è sempre lo stesso: fare proclami e narrare di favolosi obiettivi senza giammai badare ai problemi reali della regione e dei suoi cittadini.
Ad esempio recentemente vi è stato un susseguirsi di dichiarazioni riguardanti un altro settore molto importante come il turismo. Abbiamo sentito di tutto… richieste di nuove infrastrutture… doverose… tariffazioni agevolate e contributi per gli operatori…. sacrosanti… nuovi impianti ricettivi… qui esprimiamo più di un dubbio….
In questo discutere di massimi sistemi nessuno ha fatto le considerazioni di base … cioè: “il turista perché dovrebbe scegliere la Calabria”? Per le bellezze naturali con riferimento ad esempio… a mari incantevoli e montagne incontaminate?  Tutto ciò risponde al vero? Abbiamo ancora un patrimonio naturale di questo tipo o pensiamo che basti fare qualche bella foto da lontano o un po’ della solita promozione dai costi milionari per creare veramente un indotto turistico duraturo per la nostra regione?
A nostro parere la verità è molto diversa. Siamo in una situazione ambientale disastrosa con coste devastate e montagne irriconoscibili. La regione trabocca un po’ ovunque di spazzatura non governata, guardarsi intorno in questo senso dà una chiara visione della realtà, con un mare ridotto in molti, troppi punti a discarica a cielo aperto e montagne sottoposte anch’esse a deforestazione selvaggia e scarico “merci” diffuso anche nei boschi apparentemente meno accessibili.
Allora, invece che raccontare favole, non sarebbe più utile per tutta la regione pensare ad un programma di risanamento strutturale dell’ambiente per poter, in breve tempo, ripristinare al meglio il territorio in modo sano e non con i soliti giochi di prestigio?
Per poter parlare di turismo abbiamo bisogno di un piano straordinario di ristrutturazione dei depuratori che veda contestualmente la lotta “casa per casa” ai mancati allacci alla rete fognaria e agli scarichi abusivi. Va finalmente creata una reale struttura che governi l’obbligo della differenziazione e del riciclo di quanto diventa spazzatura, con un progetto di sensibilizzazione dei residenti che proceda in accordo anche con misure di repressione di coloro che continuano con le “vecchie abitudini”.
Bisogna procedere ad un massiccio ripristino del patrimonio forestale e di pulizia dei boschi rimasti, favorendo la ripresa di un turismo montano che potrebbe contare su un patrimonio unico. Bene, anche in sanità, il percorso dovrebbe essere il medesimo. Si continua a parlare di costruire “nuovi ospedali”, ma in realtà la regione ha bisogno di partire con progetti di “ospedale nuovo”, che rimettano al centro le necessità sanitarie reali e sostenibili dei cittadini calabresi senza strizzare gli occhi ai soliti sistemi di sperpero del denaro pubblico.
Non è pensabile che una regione che sta smantellando il sistema ospedaliero periferico possa parlare di nuove cardiochirurgie le quali, per poter essere sostenute dal punto di vista epidemiologico, dovrebbero contare su bacini d’utenza ben superiori a quello calabrese; parimenti dovrebbe essere chiaro a tutti che, smantellare completamente le strutture “periferiche”, costerà caro in termini di salute ai cittadini delle molte periferie calabresi dove, si potrebbero tranquillamente consolidare dei presidi con target ridotto in grado di garantire il necessario. Ma tant’è… l’importante è sapere che non basta un po’ di cipria e di profumo per nascondere la lontananza oramai troppo lunga da una salutare quanto rinfrescante… doccia.