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Vuoi vedere che è una bufala ?
La storia infinita del centro protesi lametino Promesse annunci ed inaugurazioni farlocche

minilogoCorreva l’assolato mese di luglio dell’A.D. 2011 : un comunicato stampa redatto in perfetto stile  dittatoriale – a ben pensarci non poteva essere diversamente – declina le novità relative  al centro protesi di Lamezia Terme. A darne notizia, a margine di una conferenza stampa sul piano di prevenzione degli infortuni, è stato il presidente della Regione Giuseppe Scopelliti. “ Con il presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico – ha detto – abbiamo avuto un colloquio proficuo con il presidente dell’istituto. Si sta già lavorando ed in pochi mesi, spero, avverrà il completamento dei lavori…C’è, in ogni caso, la forte determinazione dell’Inail ad investire. C’è una forte sinergia fra la Regione e l’Inail“. Bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare e riconoscere che il cipiglio del golden boy, in fatto di annunci e proclami, è simile a quello  di qualche ben noto  protagonista della storia patria.

A settembre 2012, però, l’avv. Lucisano, presidente dell’associazione mutilati ed invalidi civili del capoluogo di regione, nel sostenere che il centro protesi lametino era un “pensiero” Inail risalente a diciotto anni prima, lamenta la scarsa attenzione dedicata al problema dalle istituzioni regionali, tanto da minacciare democratiche azioni di protesta. Si riferiva, molto probabilmente ad una nota inneggiante all’ospedale lametino “centro regionale per la riabilitazione” diffusa, a luglio 2012,  dall’ineffabile dg. Gerardo Mancuso, che per parole ed annunci roboanti non è, certamente, secondo a nessuno.

22 novembre 2013: Lucibello dg. Inail, precisa di aver definito i termini progettuali con la regione Calabria in sede tecnica e di essere in attesa che la stessa manifesti la disponibilità a sottoscrivere l’accordo. Cosa che avviene il 23 gennaio 2014, che si vuole come  data di nascita del Centro protesi e riabilitazione Inail di Lamezia Terme. Tale denominazione farebbe intendere che la città della piana sarà la sede di un’officina di produzione di ausili meccanici per infortunati. Questo, però, è solo un fantasioso  pensiero stupendo in quanto l’istituto, per bocca del suo presidente, già due anni prima aveva escluso questa ipotesi. E, quindi, la famosa mano bionica di Mancuso ? Resta una favoletta da raccontare ai bambini. E l’inaugurazione del centro ? No, era solo una bevuta di quattro amici al bar.
Sperando di sbagliare – ce lo auguriamo – stiamo dicendo, quindi, che a Lamezia non si farà alcuna produzione di protesi e l’Inail assicura la sua presenza nell’ambito di specifici progetti regionali su interventi di riabilitazione con spese a carico della sanità regionale. I 40 posti letto, invece, andrebbero gestiti dall’Asp di Catanzaro e, per essa, dall’ospedale di Lamezia che dista dal Centro solo 18 km.
Rimarrebbe, poi, abbastanza emblematico, data la mancanza di operatori sanitari negli ospedali, reperire e trasferire infermieri, tecnici, ausiliari, medici nel centro protesi per la sola riabilitazione postprotesica. Se due più due fanno quattro l’Inail nella Fondazione Terina non  ci andrà perché dovrebbe farsi carico di tutte le spese di gestione del  centro di riabilitazione.
Se questa è la verità il tanto decantato Centro protesi è un progetto zoppo, tanto per restare in tema, e l’apporto economico alle finanze della zona, ipotizzato in maniera esponenziale, si dissolve come neve al sole.
Non è che si voglia fare il bastian contrario ad ogni costo, ma rileggendo l’intervento del dg. Giuseppe Lucibello dell’Inail – quello del 22 novembre 2013 – non si può fare a meno di notare i  tanti condizionali e le tante complessità derivanti dall’integrazione Inail /Ipsema, da far fare cattivi pensieri. In particolare una frase:” Riprodurre un’ altra Vigorso di Budrio è impossibile; non lo giustificano le analisi di mercato e il numero e i casi di infortunio sul lavoro, che sono per fortuna in netta contrazione. Questo non vuol dire che l’ipotesi progettuale non sia di primaria importanza”.
E’ un ripensamento di Lucibello ? Forse quelli che ieri sono impazziti di gioia, Galati, l’etico Ruberto, Magno, De Biase e Talarico, depositari della verità,  dovrebbero dare ai lametini qualche spiegazione.
Può darsi che noi si sia lontani dal vero. Ma la vicenda ha parecchi lati oscuri. C’è  qualcuno che ha voglia di chiarire i concetti e rispondere alle seguenti domande ?

1)      Si aprirà il centro protesi a Lamezia a gestione Inail ?
2)      La sua realizzazione avrà i contenuti previsti nel 1994 ?
3)      Regione e Comune di Lamezia sono tesi e coesi per l’apertura del centro ?
4)      Qual è la competenza dell’Asp di Catanzaro nella gestione del centro ?
5)      Se è vero come è vero che la regione è dotata di 868 posti letto per la riabilitazione non sarebbe  sensato evitare sovrapposizioni con il centro protesi ?
6)      Il reclutamento del personale dalle strutture pubbliche – qualora ce ne fosse – è impossibile perché non previsto dagli accordi del 2014. Si ricorrerà a nuove assunzioni o si rivedranno gli accordi ?
7)      Se i concorsi sono bloccati fino al 31.12.2015 , dove sarà attinto il personale sanitario ?
8)      In presenza del centro protesi , l’ospedale lametino sarà potenziato nel settore ortopedico traumatologico ?
9)      Come sono stati impiegati i 500 mila euro erogati dalla Regione l’1 luglio 2014 ?