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La nomina dei dg delle aziende sanitarie? Non c’è problema per Ncd: un sorteggio alla presenza del notaio

lotoNominati i commissari nelle aziende ospedaliere calabresi – Giuseppe Perri all’asp di Catanzaro, Filippelli a Cosenza, Gioffrè a Reggio C., Arena a Crotone, Pingitore all’AO Pugliese Ciaccio, Auteri all’AO  Cosenza, Benedetto all’AO Morelli di Reggio Calabria – si è aperto il confronto tra tutte le forze sociali per le nomine dei direttori generali delle aziende sanitarie provinciali ed ospedaliere, manager che vanno nominati tra i 169  aspiranti a tale nomina.
Come è noto la scelta degli appartenenti all’albo cui attingere, previa presentazione dei curricula dei candidati, è avvenuta ad opera di una commissione appositamente costituita, che ha vagliato meriti, pregi e capacità manageriali di ciascuno, escludendo a priori chi non era in possesso  dei requisiti richiesti.
Non ci è dato sapere quali siano stati i criteri di esclusione o di inclusione nell’elenco dei probabili manager, ma certamente si deve dare atto che, guardando al passato, è stato fatto un passo avanti rispetto al clientelismo che ha imperato sovrano in tutte le scelte, di uomini e cose, dell’allegra brigata scopellitiana. Si dà quindi per scontato che, fissati in bando i requisiti del candidato ideale, l’elenco dei papabili manager sia stato fatto alla luce del sole. Immagino anche che i curricula dei 169 aspiranti alla carica manageriale di cui in premessa non abbiano lo stesso peso – pur nel rispetto dei requisiti richiesti dal bando regionale –  in fatto di capacità manageriali, conoscenze tecniche e gestionali.
Che senso ha, pertanto, la proposta, fatta dal coordinamento regionale del Nuovo Centro Destra, di estrarre a sorte i futuri manager dall’albo dei papabili con criterio “enalotto” legittimato dalla presenza di un  notaio?
Le eccelse menti ncd suffragano tale proposta dicendo che si eviterebbe così la “cencellizzazione” delle cariche nella sanità, come in tutti i settori economici, e che, assegnati gli incarichi ed i risultati da raggiungere – con tassativa verifica a dodici mesi – in caso di mancato raggiungimento dell’obiettivo, si dovrebbe rimuovere il manager e nominarne uno nuovo.
In qualche parte di questa repubblica a questa pietanza vien dato il nome di “ribollita”. Essa infatti non ha mai sortito effetti benefici per via dei ma, però, se, forse, giammai, tirati fuori al momento del “redde rationem”.
Non sarebbe meglio voltare pagina e parlare di meritocrazia, legalità e trasparenza, dando un calcio a clientelismo, paternalismo, nepotismo e a tutti gli … ismo?
Ci rifletta il coordinamento regionale del Ncd: forse gioverebbe a tutti  parlare di meriti e di capacità manageriali, lasciando la gestione dell’esoterico al mago Othelma.