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I 31,5 PARLAMENTARI CALABRESI
Nella prossima legislatura la Calabria sarà rappresentata da 13 deputati (oggi sono 20) e sei senatori (oggi sono 10). Quindi una intera squadra di calcio, 11 giocatori, saranno messi in panchina pronti a riciclarsi in qualche altro campetto. Ecco i ritratti dei “rappresentanti del popolo calabrese” in piena attività, per conoscerli meglio e tenerli a mente. Un articolo simile con tanto di voti lo ha scritto brillantemente Pietro Bellantoni su “I Calabresi”: “Quattro anni e non sentirli: le pagelle dei calabresi in Parlamento”.

Abate, Rosa Silvana (senatrice, Misto):
Uno dei troppi avvocati (tenete il conto) che approdano in parlamento dal 1948. Da Corigliano Calabro, nata nel 1963, la lancia il M5S. Il 17 febbraio 2021 è stata tra i 15 senatori che non hanno votato la fiducia al Governo Draghi per cui è stata espulsa. Come disse Pappagone: e ho detto tutto.

Auddino, Giuseppe (senatore, M5S):
Ha presentato un disegno di legge per il divieto di fumare fuori dai locali pubblici e in spiaggia. Ha inteso affermare che, volendo essere precisi, la media del reddito in cittadinanza in Calabria è di 524 euro, oltre quella nazionale. In genere si occupa di Polistena.

Barbuto, Elisabetta (deputata, M5S):
Risultano 14 voti ribelli (discordanti) rispetto al suo gruppo parlamentare, assente alla legge di bilancio 2022 e alla legge sulle lobby, in compenso fa comunicati chilometrici che nessuno legge.

Bruno Bossio, Enza (deputata, Pd):
Una capace nella metà degli anni ottanta di contribuire a sperperare 409 miliardi di lire con il Piano Telematico Calabria, software inutili, una sede megagalattica e 200 dipendenti lasciati al palo, in Parlamento magari si annoia. In compenso con il marito Nicola Adamo segna i destini del pd calabrese e della politica di questa sfortunata regione. Per una che viene dal Manifesto e che ha frequentato Lucio Magri, ca va sans dire.

Caligiuri, Fulvia (senatrice, Fi):
Ha strappato il seggio calabrese a Matteo Salvini. Era l’agosto 2019. Ha prodotto interrogazione a risposta scritta sul “bang sonico” degli aerei, lo stesso effetto boato che magari pensava di provocare con il suo passaggio in parlamento forse.

Cannizzaro, Francesco (deputato, Fi):
detto Ciccio, ha avuto un breve colloquio con Draghi e ha detto di aver capito che la nostra regione sarà centrale nel piano di rilancio. Ad Occhiuto ha affiancato la sua cugina Princi ma prima aspirava a fare il governatore e anche il coordinatore regionale del suo partito. Ciccio è forte.

Corrado, Margherita (senatrice, Misto):
Dopo l’addio al M5S, si è candidata a sindaco di Roma. Ha preso 618 voti, lo 0,06%. Assente quando si è votato lo stato di emergenza, il super green pass e la legge di bilancio 2022.

D’Ippolito, Giuseppe (deputato, M5S):
Si batte per inasprire le norme di controllo nella filiera di rifiuti. Intende  abolire il pareggio di bilancio sulle spese sanitarie. Se avesse fatto il giudice come il fratello sarebbe stato meglio per lui, conobbe Grillo perchè questi doveva procurarsi un avvocato gratis.

Dieni, Federica (deputata, M5S):
A 35 anni è già vicepresidente del Copasir, l’organo che controlla l’operato dei servizi segreti. Ha la responsabilità di dossier delicati per la sicurezza nazionale, è avvocato con  Master in Politiche di Pace e Cooperazione allo Sviluppo nell’Area del Mediterraneo, quindi è un 5Stelle poco Toninelli. Non partecipa alla vita parlamentare perchè è sempre in missione.

Ferro, Wanda (deputata, Fdi):
Laurea in lettere, già presidente della provincia di Catanzaro, è la commissaria regionale del partito di Giorgia Meloni però non si occupa delle liste elettorali. Ancora non ha proposto il nome del candidato sindaco di Catanzaro, aspettando Godot cioè il successo alle politiche, i meloniani come lei sperano.

Forciniti, Francesco (deputato, Misto):
Ennesimo avvocato, è il Di Battista di Corigliano e quindi trovasi nel gruppo misto. Per lui Draghi è il nemico perchè fa parte della finanza che governa il mondo e lui combatte i poteri forti. Nell’immaginario dici Grillino e pensi a lui.

Furgiuele, Domenico (deputato, Lega):
Passerà alla storia per essere stato il primo calabrese a sdoganare i terroni con Salvini. Sempre elegante, di lui basta chiedere lumi a Lamezia, sembrava lanciatissimo ma è come se l’ascesa si fosse fermata.

Gentile, Andrea (deputato, Fi):
Nato nel 1980, non ci crederete ma ha la laurea in legge e vive  a Roma. Figlio dell’ex senatore Tonino e cugino di Katya, neo consigliere regionale di Forza Italia, è arrivato in Parlamento dopo l’elezione a presidente di Regione di Roberto Occhiuto, per cui stravede. Al Quotidiano del Sud è riuscito già a fare un bilancio dei suoi primi 100 giorni alla Camera. Senza approfondire più di tanto, con quel cognome può fare quel che vuole.

Granato, Bianca Laura (senatrice, Misto):
Da insegnante di Lettere in un liceo scientifico di Catanzaro e militante dei Partigiani della scuola pubblica contro la Legge 107 di Renzi-Giannini, a No vax. Traiettoria che neppure alla Nasa la sanno fare. Lasciati i 5Stelle perchè non l’hanno seguita nelle sua battaglie tra le quali si ricorda quelli contro i precari della 3^ fascia, non vuole esibire il Green Pass per accedere a Palazzo Madama. Ha pubblicato sulla sua pagina Fb il video choc del docente che si è dato fuoco a Rende ma stavolta non ha scritto che fosse colpa dei presidi-sceriffi.

Magorno, Ernesto (senatore, Iv):
Ennesimo avvocato, sindaco renziano, è detto «Ernestone». In parlamento è come se non ci fosse perchè è sempre assente o in missione. Ha sostenuto Occhiuto alle Regionali ed è capace di sostenere chiunque se ne ricava un vantaggio.

Mangialavori, Giuseppe (senatore, Fi):
Medico, esordisce in politica nel 2010 e diventa Presidente del consiglio comunale di Vibo Valentia. 4 anni dopo viene eletto in Regione a sostegno della candidata presidente Wanda Ferro. Guarda caso, il ricorso della stessa Ferro nel 2017 lo estromette dal Consiglio, ma da allora ha scalato il partito di Berlusconi e ha vinto tutte le elezioni in cui si è impegnato. Nel 2021 il pentito Bartolomeo Arena lo accusa di essere legato al clan Anello di Filadelfia.

Melicchio, Alessandro (deputato, M5S):
Docente di chimica, risiede a S. Martino di Finita, ha proposto il commissariamento del liceo di Castrolibero dopo i casi di molestie. Ha prodotto 64 voti ribelli contro il suo gruppo, assente quando si votava il super green pass, ha votato con le opposizioni sulle pregiudiziali di costituzionalità della riforma della giustizia.

Misiti, Carmelo Massimo (deputato, M5S):
Medico, è il serissimo e laborioso coordinatore calabrese del Movimento. Ha presentato una proposta per la riorganizzazione di tutti i servizi di emergenza. Se tutti i 5Stelle fossero come lui non ci sarebbero più i grillini.

Morra, Nicola (senatore, Misto):
L’esatto contrario di Misiti, infatti ha lasciato il Movimento ma non la commissione Antimafia. Giustizialista, acerrimo nemico della massoneria deviata, famoso il suo blitz negli uffici dell’Asp di Cosenza, insomma personaggio da trasmissione di Giletti. Le sue parole irripetibili su Jole Santelli lasciano il dubbio se ci fa o c’è.

Nesci, Dalila (deputata, M5S):
Sottosegretaria per il Sud, a 36 anni venne votata la prima volta da 74 persone sulla piattaforma, è alla seconda legislatura e giustamente si fa i fatti suoi. Una gran carriera. Si era offerta per votare Tremonti al Colle e una volta in una discussione riguardante l’annosa questione della sanità pubblica in Calabria (lei era relatrice) scoprirono che una deroga alla legge nazionale doveva consentire di nominare all’Asp di Vibo un suo collaboratore, Gianluca Scaffidi.

Orrico, Anna Laura (Deputata, M5S):
Imprenditrice cosentina, progetta (da Wikipedia) “creando connessioni e partnership tra persone, aziende e associazioni per il raggiungimento di obiettivi individuali e comuni”. Oplà. Già sottosegretaria ai Beni culturali, pare che una volta ha alzato la voce per la tutela del centro storico di Cosenza.

Parentela, Paolo (deputato, M5S):
Sotto i capelli niente. Sembra la pubblicità di un parrucchiere e invece è componente della XIII Commissione Agricoltura. E’ tra i principali artefici della legge sul biologico. È al secondo mandato e aspetta la deroga di Grillo per l’apicoltura.

Sapia, Francesco (deputato, Alternativa):
Dai 5Stelle al Misto, contrario al super green pass, astenuto sulla legge sulle lobby, contrario alla legge di bilancio 22 e alla conversione del decreto fiscale. Ha definito Draghi «quel gesuita», dall’alto di una laurea in sociologia. “Dicono che non ne lascio passare una…”

Scutellà, Elisa (deputata, M5S):
Laurea in legge, assente al decreto super green pass, assente alla legge sulle lobby, favorevole alla legge di bilancio 22, assente alla conversione del decreto attuazione Pnrr e pure a quello del decreto fiscale. Tiene moltissimo alla piccola stazione ferroviaria di Rossano.

Siclari, Marco (senatore, Fi):
Medico amico e fedele sostenitore del coordinatore azzurro Tajani, si occupa prevalentemente di sanità. Il 28 settembre 2021 viene condannato dal tribunale di Reggio Calabria a cinque anni e quattro mesi di carcere e interdizione perpetua dai pubblici uffici per aver chiesto e ottenuto i voti dalla ‘ndrina Alvaro di Sinopoli in occasione delle politiche del 2018.

Stumpo, Nico (deputato, Leu):
Dal novembre 2020 è tesoriere di Articolo Uno, la cabina telefonica di Bersani e Speranza. Nato a Catanzaro, originario di Cotronei, vive di politica a Roma dal 1988 e risulta geometra. Annoverato durante il voto per il Quirinale tra i «pallottolieri», gli uomini macchina che conoscono tutti i segreti dell’urna.

Torromino, Sergio (deputato, Fi):
Imprenditore ex responsabile di cantiere presso la Pertusola Sud, è nato a Crotone dove nel 2017 diventò coordinatore provinciale di Forza Italia. Non viene eletto alle elezioni politiche del 2018 e alle regionali del 2020, ma il 7 maggio 2020 viene proclamato deputato, subentrando in qualità di primo dei non eletti a Domenico Giannetta. Questi optò per il Consiglio regionale, ma ora è fuori dalle istituzioni.

Tripodi, Maria (deputata, Fi):
Nasce nel 1982 a Melito di Porto Salvo. Laureata in scienze politiche, poco più che ventenne aderisce a Forza Italia Giovani. Si occupa di personale militare, nel Centenario della Traslazione del Milite Ignoto all’Altare della Patria è stata la promotrice dell’emendamento alla Legge di Bilancio 2022 che destina 300.000 euro per la prosecuzione del Viaggio Rievocativo del Treno del Milite Ignoto nelle città italiane non coinvolte nel percorso storico del 1921.

Tucci, Riccardo (deputato, M5S):
35 anni, rappresentante di commercio, a Vibo Valentia è stato mandato a processo. “Ha permesso al socio di evadere tasse”. Contiano di ferro. “Ho deciso, in piena autonomia, di sospendermi dal M5Stelle e contestualmente rassegnare le dimissioni dai ruoli di facilitatore d’interni e coordinatore regionale della Calabria. La vicenda che mi vede coinvolto, non ha nulla a che vedere con la politica, né col Movimento 5 stelle che intendo tutelare con questa autosospensione”.

Viscomi, Antonio (deputato, Pd):
Docente di diritto del lavoro, non si è mai capito che bisogno c’era a farsi coinvolgere per presiedere un concorso per presidi. Pacato e con buoni legami nella capitale, nel pd calabrese sembra un corpo estraneo e ricorda la vecchia stagione degli “indipendenti di sinistra”.

Vono, Silvia Gelsomina (senatrice, Fi):
L’incipit è sempre lo stesso: Catanzaro, laureata in giurisprudenza, due figli, insegnante e avvocato. Comincia con Di Pietro, viene eletta con i 5Stelle, poi con Renzi e finisce in Fi. Insomma chi la vota alla fine non sa dove la ri-trova.

Minasi, Tilde: (senatrice, Lega):
Reggio Calabria, laureata in legge. La mattina del 5 ottobre 2021 era fuori da tutto. Mentre scriviamo “l’assessore regionale calabrese, Tilde Minasi, non scioglie le riserve e conserva due incarichi incompatibili fra loro: assessore in Calabria e senatrice a Roma. L’esponente della Lega deve ancora decidere se sedere a Palazzo Madama o alla Cittadella Regionale”. Aspetta indicazioni da Salvini, intanto ha votato per il Presidente della Repubblica. Il piede in due staffe.