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LA GUERRA IN UCRAINA: NOI, VOI, GLI ALTRI RAGIONIAMO ALL’INVERSO
La Guerra è morte. Ma è proprio durante la Guerra che bisogna capire in tempo di pace come fare per evitarne altre.

Seconda parte

Magari intende che le terre dell’Ucraina sono “sue”. (Certo sono più “sue” che “nostre” se vogliamo seguire – io no- lo strano, contraddittorio intervento di Larussa che afferma come…ogni popolo deve appartenere alla sua comunanza linguistica, culturale e storica e in questo va difeso…)
Magari, come considerano alcuni commentatori, la Russia ha “paura” di avere ai suoi confini un’altra nazione dell’ex orbita sovietica, acquisita all’area delle democrazie occidentali, dopo Ungheria, Polonia, Cecoslovacchia ecc.
Nessuna di queste considerazioni appare esaustiva.
Ma. Se pure fossero vere o false, essendo state palesate da anni Chi si è preoccupato di ragionarle in tempo?
Mai, non si è voluto avviare un serio sforzo di colloqui a tutto campo. Se si riascoltano i pareri dell’ex Ambasciatore Sergio Romano e dell’ex Generale Tricarico, che non sono certo filo russi – ora silenziati, perché ci sono molti modi di censurare anche in Occidente, basta non intervistarli più – allora si capirebbero meglio gli accadimenti tragici di questi giorni.
Si è preferito il via vai di Ministri con proclami impettiti e speranze di accordi rinviati. Un susseguirsi di telefonate con la sospensione di ogni decisione sulle ragioni ascoltate. Tutto ad uso interno.
La logica seguita è:
1)Putin: Uso della forza con invasione dei territori, per ottenere ciò di cui si ritiene giusta la richiesta e di cui gli altri non hanno voluto avere in alcuna considerazione
2) USA -NATO- UE: Contrasto con le sanzioni finanziarie, con l’isolamento politico, economico e militare della Russia. Esclusione da ogni competizione sportiva in ogni settore, in musica, in teatro ecc.  Una volta questi settori servivano per tenere allacciati i rapporti per il dopo, che comunque ci sarà… Decidere di escludere cantanti, soprani, squadre, nazionali, attori, compositori, artisti da ogni competizione e gare internazionali può solo giovare a Putin. Spingere la Russia verso l’isolamento può provocare non solo ritorsioni, ma lo sviluppo di un nazionalismo più radicale e dispotico. La Russia è in gran parte Europa fisica. Offrire ogni forma di aiuto all’ Ucraina, di accoglienza ai profughi, di tipo alimentare, di tipo sanitario, e robe per difendersi dal freddo è umano. Partecipare alla guerra in corso con invio di armi alle formazioni combattenti ucraine, appartiene sempre al quel continuo travisamento che si fa dello spirito e della lettera della Costituzione.
Il punto internazionalmente controverso è:
Ogni popolo ha diritto di avere il Governo che vuole e le alleanze che vuole?
Si. Lo consideriamo un diritto sacrosanto.
Ma deve valere sempre, si o no?
Se noi diciamo che deve valere sempre come dobbiamo, allora dobbiamo capire perché nella realtà sono avvenute e avvengono intromissioni continue di poteri economici, militari, politici, diplomatici, spionistici per impedire o favorire la direzione delle scelte governative interne di un qualsiasi Popolo: Cile, Argentina, Venezuela…Iraq, Libia …la Grecia dei Colonnelli, l’Italia delle stragi. Senza scordare le invasioni sovietiche al tempo delle divisioni in due blocchi di influenza stabiliti a Yalta.
E dobbiamo prima capire e comprendere che il concetto di Popolo, di Comunità non resta lo stesso nel tempo. Si trasforma.
E dobbiamo capire che lungo i confini di ogni Stato, sia convenzionali che naturali, vi sono sempre popolazioni miste. Il Popolo non coincide sempre con lo Stato che si è formato spesso per eventi successivi a guerre vinte o perse.
Capire questo ed assegnare in tempo ad un Organismo internazionale le eventuali controversie significa ragionare all’inverso: capire le cause e prevenire i rischi di scontri bellici.
Oggi l’incupimento si è accresciuto ascoltando le difficoltà dei colloqui per un accordo, dell’intensificazione dei bombardamenti con la conseguenza di più distruzioni, di più morti e di più profughi.
Vedendo che ci si adopera non per sostenere gli sforzi per la Pace, ma per inviare armi agli ucraini così che possano contrastare meglio l’avanzata dei russi, prolungando i giorni di guerra.
Si, perché da Tutti viene compreso che l’Ucraina da sola non può militarmente fronteggiare l’esercito russo.  Quindi?
Gli occidentali UE- Nato -USA, inviano aiuti agli ucraini a continuare a combattere con la speranza che Putin possa essere sfiancato e deposto dai suoi stessi collaboratori, o da una rivolta popolare per i gravi sacrifici inferti con le sanzioni e la “rabbia “delle esclusioni? I teatri di guerra oggi sono anche incontrollati e incontrollabili. In tutti, non vi sono solo gli eserciti regolari, ma soldati a contratto, battaglioni di mercenari. Nel frattempo quello ucraino a quali massacri e impoverimento verrà esposto?
Godranno i fabbricatori di armi e i finanziatori delle ricostruzioni.
Sul piano geo-politico, comunque andrà a finire il Pianeta non si troverà certo più sicuro. E su di Esso nessun Popolo. Nessuno sarà più sicuro fino a quando si farà ricorso alla Guerra ed essa resterà l’unica strada regolatrice dei rapporti e delle controversie.
Rafforziamo i livelli diplomatici. Abbassiamo le tensioni.
Ragioniamo all’inverso: Costituiamoci “Tutti neutrali” e in Alleanze di vigilanza per la Pace garantita dall’ONU, non dai sistemi satellitari, missilistici e nucleari in questi giorni foscamente ricordati e minacciati da Putin.
I Patti, se considerati privati, vengono rafforzati o controllati con accordi rispettati o stracciati ora da uno ora da un altro.
Se vuoi la Pace prepara la Guerra.
E’ un infausto richiamo che è stato smentito durante tutto il corso della presenza dell’Homo sapiens (sapiens davvero?) sul Pianeta.
Ragioniamo all’inverso: Rifiuta la Guerra per avere la Pace. Egregio Presidente Draghi, Lei ha ragione a metà:
Di fronte agli eventi tragici dell’aggressione “Non bisogna voltarsi dall’altra parte”.
E’ vero. Se ha il significato che non si deve essere indifferenti è giusto.
Però bisogna guardare avanti.
La decisione di inviare armi è sbagliata. Anche le decisioni del Parlamento europeo appaiono non solo frettolose, pure contraddittorie con gli eventi in corso…Si sta cercando di trattare e tra i punti c’è la questione della neutralità, con certe decisioni non si aiuta realmente l’Ucraina, si sta spingendo l’aggressione.
Più alimenti, più medicinali, più accoglienza Si, Armi No. Più ONU.
Tanto la Democrazia, quella vera, se ci crediamo, ha una forza in sé: nei Diritti alle Libertà, nel principio di Eguaglianza e nel perseguimento della Pace.
Basta farla funzionare.
Non ha successo se esportata. Né con gli armamenti né con altre forme di pressioni.
Capisco che è difficile farsi comprendere scrivendo quello che ho scritto, nel mentre i bombardamenti stanno devastando un territorio e seminando vittime civili.
La Guerra è morte. Ma è proprio durante la Guerra che bisogna capire in tempo di pace come fare per evitarne altre.