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Moderno e post-moderno
All’unità globale dei popoli di tutto il mondo che abbiamo sognato si è già sostituito un mondo multipolare: uno dei poli è quello dei paesi liberal – democratici della UE e della NATO; un altro sarà guidato dalla Cina cui probabilmente sarà obbligata ad unirsi, in posizione subordinata, una Russia impoverita e forse ci sarà un terzo polo con L’India ed i paesi che non vorranno schierarsi con nessuno dei due poli precedenti

Il 24 febbraio 2022 l’esercito russo ha invaso l’Ucraina, il vicino Stato indipendente.
Anche nei periodi più cupi della guerra fredda, tra USA e URSS non si è mai giunti a minacciare una guerra in Europa e, neppure in maniera velata, una guerra nucleare.
Come è possibile che ora questo sia avvenuto? Che cosa è accaduto negli ultimi trenta anni in Europa?
La risposta non può venire dalla politica, che guarda al presente, ma ci possono venire in aiuto le analisi di storici, sociologi, intellettuali.
Nelle Lezioni americane di Italo Calvino, un ciclo di sei conferenze per l’Università di Harward, che egli non poté tenere per l’improvvisa morte nel 1985, l’autore si interroga sulla sorte della letteratura nel prossimo millennio, e in questa prospettiva vuole dedicare queste conferenze “ad alcuni valori o qualità o specificità della letteratura” che gli stanno particolarmente a cuore.
La prima di queste conferenze Calvino afferma di volerla dedicare “alla opposizione leggerezza-peso, e sosterrò le ragioni della leggerezza. Questo non vuol dire che io consideri le ragioni del peso meno valide, ma solo che sulla leggerezza penso di aver più cose da dire.
Da grande conoscitore della letteratura qual era, Calvino procede poi ad una ricognizione delle opere letterarie in cui è presente la qualità della leggerezza, fino a L’insostenibile leggerezza dell’essere di Milan Kundera, nel cui romanzo, sostiene Calvino, il peso del vivere “sta in ogni forma di costrizione: la fitta rete di costrizioni pubbliche e private che finisce per avvolgere ogni esistenza con nodi sempre più stretti.
Chi conosce la lunga serie di racconti e romanzi di Italo Calvino, sa che almeno fino agli anni settanta il tema comune presente nelle sue opere era la ricerca di una conciliazione tra la realtà dura che la ragione ci presenta davanti e l’immaginazione di un mondo diverso.
Molto prima del sociologo Zigmunt Bauman e della sua opera più significativa Modernità liquida del 2000, Calvino aveva fatto ricorso a una metafora peso/leggerezza per rappresentare la condizione umana della seconda metà del Novecento.
Anche Bauman si avvale di una metafora, solidità/liquidità, per esprimere i cambiamenti avvenuti negli ultimi decenni del Novecento.
Bauman distingue tra modernità e post-modernità: in Europa la modernità ha avuto inizio con Cartesio, Galileo, Bacone; la post-modernità si afferma invece nel pensiero filosofico negli anni settanta e ottanta del Novecento, con la crisi dello strutturalismo.
La liquidità della società post-moderna dipenderebbe, per Bauman, dal fatto che “A tutti i fini pratici, il potere è diventato squisitamente extraterritoriale (corsivo dell’Autore), non più impastoiato e neanche rallentato dalla resistenza dello spazio (l’avvento dei telefoni cellulari ben rappresenta un simbolico «colpo di grazia» inferto alla dipendenza dallo spazio: ormai non occorre più neanche una presa del telefono per inviare un comando e farlo eseguire…)” (Z. Bauman, op. cit., Laterza 2013, p. XXXIII)
Questa metamorfosi del potere è stata possibile per l’avvento del neo-liberismo degli anni ottanta con la deregulation del Presidente USA Ronald Reagan e lo smantellamento dello stato sociale di Margaret Thatcher in Gran Bretagna, che hanno fatto da modello per gli stati di tutto il mondo.
«“Non esiste una cosa come la società”, fu l’infelice dichiarazione con cui Margaret Thatcher riassunse il credo neo-liberale. Esistono, disse, singoli uomini e singole donne, ed esistono le famiglie.» (Z.Bauman, La solitudine del cittadino globale, Feltrinelli 2008,p.37)
Il crollo del Muro di Berlino e il dissolvimento dell’Unione Sovietica (v. Il secolo breve 1914/1991, dellostorico inglese Eric Hobsbawm)  sembrarono allora il chiaro trionfo del neoliberismo, e iniziò la vera e propria globalizzazione, nel senso che anche gli stati dell’Estremo Oriente, soprattutto la Cina, pur mantenendo i relativi regimi, adottarono, almeno nell’economia, gli stessi metodi dell’Occidente; così le delocalizzazioni di imprese europee e americane diventarono la regola del neocapitalismo non più legato al territorio dei rispettivi Stati.
La globalizzazione delle comunicazioni e del sistema bancario e finanziario fu possibile anche per il rapido sviluppo della rete Internet.
La leggerezza e la velocità furono percepite come la caratteristica delle ultime generazioni cui si contrapponeva la lenta pesantezza delle generazioni precedenti.  La leggerezza dei bit immateriali sembrò avere la meglio sulla pesantezza dell’hardware, pur essendo quest’ultimo, in qualche misura, indispensabile al funzionamento del software.
La società liquida di Bauman, adattabile ad ogni contenitore, sembrò superiore alla società solida e pesante delle regole rigide della morale, dei valori eterni, ed anche dei legami familiari stabili.
E’ per questo motivo che le società dei Paesi occidentali sono apparse a regimi autoritari come la Russia e la Cina deboli moralmente e paralizzati di fronte ad un nemico spregiudicato militarmente.
D’altra parte gli USA di Biden si sono vergognosamente ritirati dall’Afghanistan, la NATO si è indebolita, e i Paesi dell’Europa sono apparsi divisi e alcuni di loro dipendenti dalla Russia per quasi metà del fabbisogno energetico di gas e petrolio.
Di fronte alla occupazione della Crimea il 20 febbraio 2014, l’Europa e la NATO non avevano reagito e avevano lasciato che, anche su una parte del territorio della Ucraina meridionale, la Russia incoraggiasse e fornisse aiuti ai filorussi per l’autonomia da Kiev.
Otto anni dopo la Crimea, sempre a febbraio, un altro atto di forza militare del potente esercito russo di Vladimir Putin sembrava destinato facilmente al successo.
Ma nella storia le cose non vanno quasi mai secondo le previsioni.
Ci sono state alcune variabili importanti:
la sorpresa di un Presidente ucraino, ex-attore protagonista di un film che anticipava profeticamente la sua elezione, coraggioso e determinato con il suo popolo a difendere la propria terra dall’aggressione russa;
un’Europa che si è resa conto all’improvviso degli errori commessi negli ultimi decenni e che, riconosciutasi nei valori di fondo della democrazia liberale, cerca un’unità politica e militare oltre che economica;
l’alleato americano che ha messo sul piatto della bilancia il peso ancora notevole della sua economia e del suo apparato militare a favore della causa ucraina  nello scacchiere europeo strategico per gli USA.
La leggerezza del software ha dovuto fare i conti con la durezza necessaria dell’hardware, il pacifismo utopico con la crudeltà disumana della guerra, in un tempo in cui anche le invocazioni del Papa alla pace fanno fatica a trovare accoglienza tra uomini di governo che hanno la responsabilità di garantire la sicurezza dei loro popoli.
Comunque vadano le cose, la globalizzazione come l’abbiamo conosciuta negli ultimi trenta anni è finita.
All’unità globale dei popoli di tutto il mondo che abbiamo sognato si è già sostituito un mondo multipolare:
uno dei poli è quello dei paesi liberal-democratici dell’UE e della NATO, cui potranno aderire anche gli Stati dell’Estremo Oriente che si sentono minacciati dall’espansionismo cinese ;
un altro sarà guidato dalla Cina cui probabilmente sarà obbligata ad unirsi, in posizione subordinata, una  Russia impoverita e isolata da buona parte del mondo;
e forse ci sarà un terzo polo con l’India e i paesi che non si vorranno schierare con nessuno dei due poli precedenti.
Aveva ragione Calvino, la leggerezza è un’aspirazione umana, ma la storia ci ricorda che della pesantezza non si può fare a meno.