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LA CALABRIA CHE NON TI ASPETTI E’ SOLO UNO SLOGAN?
E’ trascorso quasi un anno dall’insediamento del neo governatore Roberto Occhiuto. Molta carne a cuocere sulla brace, grandi idee ma scarsi contenuti. Il solito valzer delle  poltrone assegnate con metodi e valutazioni che poco hanno a che vedere con lo spoils system .

Grazie Buon Dio, i calabresi tutti Ti saranno grati per aver rivolto i tuoi occhi misericordiosi verso questo lembo di terra fino ad oggi amara ed avara, ma sicuramente in un futuro non molto lontano, Porta del Mediterraneo. Non c’è voluto molto a trovare l’uomo giusto per dare una giusta soluzione ad un problema che, diciamocelo tutto senza irriverenza, è stato da Vossia un po’ trascuratello.

Lui Roberto, della nobile schiatta degli Occhiuto, se ne stava buono e tranquillo seduto a palazzo Madama vestendo, dopo averne cambiato qualcuna, la casacca di Forza Italia.
Viene “fulminato” – per sentito dire accade così – forse dal suggerimento datogli dal leader dei leaders, del quale taccio il nome: Roberto dimettiti da senatore e candidati a governatore della Calabria…La Vocina ha ragione, come sempre.
Ciò ha consentito agli “angeli azzurri” di rimpiazzarlo con il primo dei non eletti: Andrea Gentile, nobile virgulto della schiatta di Pino Gentile, fratello di Antonio gransultano della città silana, convoyer di migliaia di followers, che in un sol colpo sistema così il figlio a palazzo Madama e la nipote Katya alla regione Calabria. 
Particolare non trascurabile, anche Mario Occhiuto, dopo i grandi successi ottenuti(?) come sindaco di Cosenza, capolista nel plurinominale di FI è stato alle scorse elezioni politiche eletto senatore.
So già, miei cari conterronei, cosa vi passa per la mente: nepotismo, baronismo, politica intasata da figli, nipoti, cugini, cognati…ma non è così, anche se la politica e le università ospitano famiglie intere.
Pertanto volgete gli occhi al cielo e lasciate che l’illuminato Robertino faccia il suo lavoro. Tra uno slogan e l’altro… La Calabria che non ti aspetti…e tra la politica declamata le cui note si dissolvono nel niente vestito di nulla, egli sta compiendo una neo rivoluzione copernicana: l’asse robertocentrico attorno al quale tutto deve ruotare. E’ necessario se si vuole che tutto cambi e che non si resti nella regionale primordiale contemplazione.
Da eletto primo cittadino della regione ultima d’Italia, la sua prima lapidaria declamazione è stata: giudico fondamentale una profonda riorganizzazione amministrativa della Cittadella. Ci attendono mesi ed anni estremamente impegnativi.
E così, messo in cantiere il nuovo regolamento per una prima riorganizzazione dei dipartimenti regionali tutti i direttori generali e 42 dirigenti di seconda fascia sono decaduti e le nuove nomine apicali sono state ricoperte o in corso di valutazione secondo criteri di merito.  Bravo Robertino, così si fa se effettivamente si vuole che la goletta calabra solchi le onde del Mediterraneo.

Non mi permetterei mai di parlare di spoils system,  però chiarezza vuole che i lettori sappiano che è una pratica adottata da almeno duecento anni negli Stati Uniti ed in tutte quelle che si definiscono democrazie aperte, ed è una prassi riconosciuta ed applicata che non fa specie a nessuno: le forze politiche liberamente elette affidano la guida dei vari enti politici ed economici, delle partecipate e delle fondazioni in house a dirigenti che ritengono idonei a garantire il raggiungimento degli obiettivi primariamente discussi e condivisi. Il rischio che si corre, però, è quando la distribuzione delle cariche diventa un palese abuso di potere in quanto allora è il caso di parlare di becero clientelismo.

Ora egregio governatore, nonché commissario ad acta della sanità calabrese, per quanto sta avvenendo si ha l’impressione che il piatto della bilancia penda più verso il clientelismo che verso una chiara applicazione dello spoils system.
Un esempio di quanto sostenuto è la revoca del mandato all’avv. Gennarino Masi, lametino, presidente della Fondazione Mediterranea Terina per sopravvenuta incompatibilità. Per la prima volta nella storia Fondazione Terina, sotto l’attenta guida del Masi, non è che abbia raggiunto gli obiettivi e gli scopi per i quali era stata fondata, ma vivaddio ha conseguito il pareggio di bilancio per quattro anni consecutivi, cosa mai accaduta sotto la conduzione di tutti i grandi manager che si sono alternati alla sua guida ed a differenza di tutte le partecipate regionali, tutte alla canna del gas. Un domanda a questo punto sorge spontanea, avrebbe detto il mitico Lubrano: Masi è forse incompatibile perché segretario cittadino del Pd?  Se così fosse, per incompatibilità l’emisfero politico si dovrebbe svuotare!

Nelle sue declaratorie, forse dettate anche dal momento elettorale, ha annunciato poi, on. Occhiuto che la sua politica sarebbe stata la continuazione delle linee programmatiche della sfortunata Santelli. Non che io voglia essere dissacrante, però, mia lacuna, non conosco né quelle della Santelli né tantomeno le sue, a meno che non si riferisca a declamati interventi spot.
Devo constatare invece una comune manifestazione di volontà nel voler proiettare una immagine nuova della Calabria. Ci ha provato la Santelli spendendo qualche milione di euro per un cortometraggio realizzato da Muccino, Bova e Mucho,  buttato poi alle ortiche.
Mi pare che la beffa continui, se è vero come è vero che lo scorso mese di novembre la Calabria per la modica somma di 2,6 ml. di euro è stata il main sponsor della manifestazione Sensation on ice davanti alla stazione centrale di Milano perché venisse proiettata la scritta Calabria Straordinaria, volontà dell’ex suo assessore Orsomarso ora parlamentare!!

Onorevole Governatore, con questi soldini quanti asili nido avremmo fatto in Calabria? E parlo di asili nido in quanto la sua on.le collega Gelmini, nella preparazione della bozza del disegno di legge sulla trappola della Autonomia differenziata, a chi faceva notare le differenze tra una regione e l’altra, candidamente come è nel suo stile, ha risposto “se la Calabria non ne chiede evidentemente non ne ha bisogno”.
Con questi soldini e con i tanti che si sperperano quando paga Pantalone, forse avremmo potuto migliorare e lenire le sofferenze in tema di prestazioni sanitarie, magari rispettando i livelli essenziali di assistenza o acquistando qualche ambulanza in più. Forse, però, non c’è più bisogno dal momento che la sanità calabrese è in avanzo di bilancio da due anni ma non lo sapeva nessuno. Vergogna italiana.

On. Governatore, in questo momento si sta occupando del sistema idrico calabrese e dei rifiuti, argomento che sta agitando i sindaci di tutti i comuni della regione, i sindacati e tutti i lavoratori del settore. L’argomento merita essere effettivamente sviscerato ed esaminato in ogni risvolto. Questa volta non si tratta della creazione del solito carrozzone – ne contiamo già tanti –  bensì di uno strumento di cui ha bisogno questa regione per diventare tale. 

I calabresi tutti si augurano che non si tratti della solita chimera destinata a divenire un mero centro di potere politico alla cui guida destinare l’amico o l’amico dell’amico.