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Lamezia paga l’inadeguatezza dei suoi politici regionali Un’analisi puntuale che non dà adito a dubbi

minilogo

In vista delle elezioni regionali ci è sembrato utile sentire gli aspiranti Governatori su una serie di questioni che interessano da vicino Lamezia Terme. Ognuno è in grado di farsi un’opinione personale riflettendo su quanto essi scrivono e anche su quello che tralasciano di dire. Una premessa è, però, necessaria.

Storicamente, se la classe dirigente lametina non è riuscita ad inventarsi e costruirsi un «ruolo» nello scacchiere regionale, è del tutto illusorio pensare che questo ruolo te lo attribuiscano gli altri, cosentini, reggini, catanzaresi. Per troppo tempo si sono ripetuti per Lamezia i triti luoghi comuni della cerniera, dell’asse centrale, del baricentro, e anche noi abbiamo finito per credere che bastasse evocare tali qualità geografiche oggettive per costruire una politica.

Adesso nel 2014 sappiamo invece senza ombra di dubbio che, al di là dell’essere piagnoni o semplici rivendicazionisti, ci ha nuociuto sempre l’inadeguatezza dei nostri rappresentanti politici alla Regione. Non è questione di persone valide o di politici credibili o meno, abbiamo avuto di tutto e di più, ma resta il fatto che mai si sono compattati al di là degli schieramenti, mai hanno anteposto il bene di Lamezia a quello personale o di gruppo.

E’ la nostra caratteristica più indecente, quella di essere sempre, nel contesto regionale, gregari, portatori d’acqua, irriconoscenti verso un territorio che ti vota e che viene poi dimenticato e offeso sulla base del prevalere di altre logiche più forti.

E’ la nostra storia, sin dai tempi della lotta per l’università della Calabria, i politici lametini sono sempre e soltanto a «mezzo servizio» rispetto alla città che li vota. Ecco perché in tutte le elezioni abbiamo politici di tutti i colori e schieramenti che prendono i voti e scappano da Lamezia. E’ il nostro amaro destino di città depredata e offesa da tutti perché innanzitutto sono i nostri politici locali a farsi vettori di interessi altrui.

Qualunque lametino abbia assunto un ruolo regionale o nazionale per prima cosa ha dovuto pagare un prezzo, tradire Lamezia, eterno vaso di coccio, eterna incompiuta, eterna vorrei ma non posso.