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Elezioni comunali La ribollita è servita

RibollitaChi aveva pensato che questa volta le elezioni lametine potessero avere una connotazione diversa dalle precedenti edizioni si dovrà ravvedere. Né partiti né candidati sembrano aver messo senno se è vero come è vero che, a pochi giorni dalla presentazione delle liste, gli strateghi e gli strizzacervelli delle segreterie politiche formulano elenchi che hanno validità limitatissima: compilati alla sera, essi, nel corso della notte, subiscono modifiche tali che al mattino seguente gli accordi presi non hanno più validità, forse perché la democrazia partecipativa sta passando dallo stato liquido a quello gassoso, ma anche perché cambi di casacca, vendette e desideri di rivalsa, facili innamoramenti sono all’ordine dell’ora, non del giorno.
Dietro le quinte, infatti, vengono valutati gli apparentamenti tra le varie “espressioni” politiche ed operate le scelte dei candidati da mettere in lista. Il criterio non si discosta da quello usato in passato: non contano i valori e la professionalità della persona, bensì la sua potenziale capacità di gregario portatore di consensi elettorali.
A parte i meeting, nel corso dei quali i candidati a sindaco hanno dato poco spazio ai programmi di sviluppo della città lametina, si sono udite le solite minchiate: centralità, area vasta, città dell’istmo, sviluppo industriale, turistico, termale, lavoro ed occupazione; un refrain, insomma, che sentiamo ripetere da cinquant’anni e che fa presagire la solita, reiterata vuotezza di validi e pregnanti contenuti.
L’assalto alla diligenza ha, comunque, avuto inizio: i candidati sindaci, una quindicina o poco più ai nastri di partenza, lungo il percorso si sono sensibilmente ridotti. Altissimo merito del provvidenziale ed ispirato commissario Pino Soriero, che nell’area piddina ha saputo disfare trame e orditi portando a miti consigli velleitari arbusti e cespugli. Altrettanto non è avvenuto nel centrodestra.
Alla fine sono rimasti in lizza per l’ambita poltrona di sindaco di Lamezia: Tommaso Sonni per il centrosinistra, Paolo Mascaro e Pasqualino Ruberto per il centrodestra, Pino D’Ippolito per i Pentastellati, Mimmo Gianturco per Casapound, Nicola Mazzocca per Idee in movimento e Massimo Cristiano per Mtl. Quindi, i giochi son fatti e da questo gruppetto uscirà il primo cittadino della città lametina.
Certamente l’istituto poligrafico avrà il suo da fare nello stampare la scheda elettorale lametina che, per la presenza dei partiti e della pletora di liste civiche, sicuramente avrà dimensioni fuori dall’ordinario per la gioia degli elettori, che dovranno frequentare appositi corsi onde evitare errori nell’attribuzione del consenso.
Già a sentire Paolo Mascaro, area centrodestra, il firmamento sarà costellato da almeno una decina di simboli: si va dalle frange di non so quale Psi agli arbusti del Pri; dalle ceneri dell’Udc al Cdu, alla lista dello stesso Mascaro, a quella di Lamezia Unita ed a Lamezia e Libertà, naturalmente facendo prima l’inchino – Schettino docet – a Forza Italia, Casa della Libertà ed Ncd.
In questo contesto, dopo quanto è avvenuto a livello nazionale tra Berlusconi e Fitto, essendosi  Galati – padre putativo di Mascaro – schierato con Fitto, è da supporre che il nostro candidato sindaco, sotto logo riveduto e corretto, guiderà la prima lista di Forza Italia. Lista che godrà del benefico apporto di Mario Magno, presente con tre suoi gregari in disaccordo con lo stesso Galati che, invece, avrebbe dato spazio ed ospitalità ad Armando Chirumbolo ed ai De Biase, validi testimonial ed assertori di quella affermata teoria – la geometria variabile – secondo la quale al cuore (e forse ad altri organi) non si comanda. Nella seconda lista, Casa della Libertà, troveranno sistemazione i gregari di Salvatore Vescio e quanti non graditi a Galati.
Tutto ciò senza omettere il “meglio fico del bigonzo”, Pasqualino Ruberto, già etico presidente, che darà battaglia con le sue quattro o cinque liste comprensive di Fdl ed An.
Nel centro sinistra Tommaso Sonni, vincitore delle primarie del Pd, sarà il candidato ufficiale del partito. Egli sarà presente anche con una sua lista. Gli faranno compagnia Progetto Lamezia, Sel e Movimento Lamezia, accomunati nella lista Insieme per Sonni. Questa volta, però, il Pd scenderà in campo, tanto per non lasciar fuori nessuno, con una seconda lista, capogruppo Fabrizio Muraca, nella quale troveranno sistemazione tutte le vecchie glorie cittadine.
Confluiscono nella coalizione Grandinetti e Leone, che, dopo aver sistemato alla meglio i rispettivi gregari, in preda a mistico afflato e per il bene supremo della tanto bistrattata città lametina, si ritirano sull’eremo in profonda meditazione. Miracolo di Soriero, mistero della fede politica!
Rien ne va plus, la “ribollita” è servita. Tocca ai lametini scegliere la migliore pietanza.