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Calabria bellezza : I fratelli hanno ucciso i fratelli
Centrodestra : è Caporetto ! Centrosinistra : è l’eterno 8 settembre !

04-02di Fabrizio Falvo
Se fiuti l’aria senti odore di centrosinistra. Il tonfo di Peppe Scopelliti sembra aver spalancato le porte allo schieramento avversario che nell’immaginario collettivo dovrebbe rappresentare non tanto la speranza del nuovo, quanto la punizione del vecchio. Il dato più che dai sondaggi emerge chiaro dal repentino abbandono della nave da parte dei topi.
Se il grande Flaiano, infatti, poteva dire degli italiani che erano sempre pronti “a correre in soccorso del vincitore” , in Calabria la corsa è sempre anticipata per prendere i posti migliori e assistere, ben visti, alla festa del trionfatore. E’ così che le liste di Oliverio si sono riempite di transfughi di un centrodestra ormai in rotta. Da quelle parti, infatti, è tutta una Caporetto: ritirata su tutti i fronti. Che dico Caporetto?  Generali felloni e truppe sbandate: è l’eterno 8 settembre, salti della quaglia e giri di valzer e, come diceva Alberto Sordi in Tutti a casa, “i tedeschi si sono alleati con gli americani e ci sparano addosso”.
Ma nonostante la corsa forsennata al riciclaggio dei piccoli saltafosso, il centrodestra rischia effettivamente di morire per mano della famiglia Badoglio da Cosenza: i fratelli Gentile. Dopo aver appiedato definitivamente Scopelliti, già zoppo per via della magistratura reggina, hanno sciacquato i loro panni in Arno, stringendo un accordo romano con il rottamatore Renzi per correre insieme in Calabria. In nome del rinnovamento ovviamente.
Era cosa fatta se non fosse stato per la guerra che si combattono, qui come altrove, i renziani e i dalemiani-bersaniani-civatiani-e-così-via. Risultato: Oliverio ha impallinato l’accordo senza risparmio e con le cartucce rimastegli ha fatto fuori gran parte degli uscenti lasciandoli fuori dalle liste.
Intanto il centrodestra residuo, ovvero Forza Italia e Fratelli d’Italia (per quel che contano), attestato sulla linea del Corace, ha deciso non senza mal di pancia tattici e strategici di puntare sulla Lady di Ferro, Wanda. Giusto per darsi un tono.  Non se ne sono accorti, ma era la migliore candidatura che potessero esprimere. La prescelta ha un buon curriculum alle spalle, sufficiente esperienza ed è adusa a muoversi nella palude politica catanzarese e se non la tradiscono molto ne uscirà più che dignitosamente.  Qualcuno però non aveva considerato che la Signora è tosta assai e non ha niente da perdere che non sia già perduto. Così quando Gentile, Talarico e gli altri, mogi mogi e con i pallini ancora nel deretano, sono tornati a casa, hanno trovato la serratura cambiata e sono rimasti fuori dalla porta del centrodestra. Ha fatto un po’ quel che fanno le mogli tradite ai mariti pentiti.
Morale della favola, Ncd e Udc sono stati costretti a tamponare l’emorragia di coloro che corrono ad accasarsi a sinistra o a destra e ad andare avanti da soli inventandosi un candidato, tale Nico d’Ascola, avvocato inventato parlamentare da Scopelliti e quindi fuggiasco, uno con il nome da poeta stilnovista e faccia da lifting sbagliato.
Poi, per la verità, c’è pure qualcun altro. Cono Cantelmi, per esempio. Un grillino che con una quarantina di click raccolti nelle primarie via web, crede di essersi candidato alla presidenza della regione.
Madamina il catalogo è questo.
Ora i calabresi lo sfoglieranno e sceglieranno. Poi, come con la Vestro di tanti anni fa, faranno i loro acquisti comodamente seduti a casa propria e la televendita si concluderà con l’arrivo del materasso, rete in doghe e presidente.  E’ la Calabria bellezza!