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Tutti a casa soddisfatti e rimborsati
Si chiude una pagina nera della politica calabrese

04-03di milhause
La IX legislatura è terminata e i consiglieri regionali vanno a casa dopo l’ultimo pomeriggio  passato ad approvare la “Milleleggi”. Finisce così una delle stagioni  più buie  della politica calabrese, scritta da Scopelliti & C. e conclusa da una  giunta Stasi che, rimasta in carica per l’ordinaria amministrazione, si è dedicata  al management sanitario nonostante i divieti governativi e il parere contrario dell’Avvocatura dello Stato. I consiglieri scansafatiche, pagati quanto i parlamentari nazionali,  si sono riuniti 90 volte in 5 anni confermando la serie storica di una media di 1,5 riunioni al mese. Tre di essi sono finiti in carcere  per mafia, truffa, corruzione elettorale. L’ex sindaco di Bagnara del Pdl Santi Zappalà, Franco Morelli e Antonio Rappoccio. Poi sono stati indagati tutti i capigruppo, più altri 31 consiglieri,  per i “rimborsi pazzi”chiesti per gratta e vinci, ricariche di cellulari, mazzi di fiori, cene, viaggi, arredi per il bagno. Grande fantasia e immaginazione, dimostrata anche nella produzione legislativa. I  consiglieri Tilde Minasi e Giuseppe Caputo hanno presentato due proposte di legge per la tutela degli onicotecnici (“artigiani” delle unghie finte) e la costituzione del relativo albo. C’è stato comunque chi non si è dimenticato delle capre aspromontane, come Giovanni Nucera,  proponendo una relativa legge ma, essendo membro dell’Ufficio di presidente, alla fine se l’è presa con il Presidente: «Talarico in cinque anni non ha mai saputo gestire l’assemblea». Il nostro compaesano si è contraddistinto per tantissime cose, prima fra tutte le molte nomine fatte con i “poteri sostitutivi”, ma altre due cosette meritano di essere tramandate ai posteri. L’ aver speso 91.796 euro per rifarsi l’ufficio e l’ aver tentato il braccio di ferro con l’Istat. A causa di una legge del 2011 secondo cui le regioni con meno di 2 milioni di abitanti, come la Calabria, devono ridurre i consiglieri regionali che scendono da 50 a 30, il Presidente del Consiglio ha commissionato, senza essere sfiorato dal senso del ridicolo,  un contro censimento per provare a smentire il nostro più autorevole istituto di statistica, ma, con grande sorpresa generale, non ci è riuscito. Le sue fonti demografiche lo avevano tratto in inganno. Ma non crediate che la Regione di Scopelliti se la sia presa solo con l’Istat, no, gli scontri con la Consulta sono stati , così epici che si può ben dire che sia stato instaurato un “metodo” di lavoro, così : il Consiglio calabrese approva una legge e il governo la impugna davanti alla Consulta. Sino alla fine, quando per menar il can per l’aia si approva la legge elettorale cd. “Porcellissimum”. Nientedimeno fissava al 15% la soglia di sbarramento, mentre Il salario accessorio erogato ai dirigenti del consiglio ammonta, secondo Sel, a 3,5 milioni, pure poco. Negli uffici regionali, secondo Antonio Ricchio del Corriere di Calabria, vi sarebbero 1.184 dipendenti di troppo,  ma nel solo 2005, anno delle elezioni regionali, vi sono state 1.969 promozioni scoperte dall’ispettore del Tesoro. Le Regioni protestano per i tagli di Renzi, ma se tutte hanno fatto quello che ha fatto Scopelliti “modello Reggio”, specialista di lasciare buchi incalcolabili che si scoprono dopo, sarebbe meglio il silenzio. Nel 2013 sei milioni li ha spesi solo per remunerare consulenti esterni, però si è vantato per i risparmi della sanità. Se uno vede che nel 2013 il disavanzo è stato di 76 milioni mentre nel 2009 era di 263, pensa in buona fede che abbia recuperato 187 milioni. Ma i risparmi veri sono soltanto nell’ordine di 7 milioni perché 180 si risparmiano con i pensionamenti di 3000 dipendenti non sostituiti.