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Calabresi nel Mondo dissepolta dalle ceneri La giunta Oliverio ne ha consacrato la resurrezione

mario-oliverio-5Ricordate l’Araba Fenice, quell’uccello mitologico noto per il fatto di rinascere dalle proprie ceneri dopo la morte?
Certo, ma che ci azzecca con la Fondazione Calabresi nel Mondo, magnificamente diretta, interpretata e recitata a soggetto dal deputato azzurro on. Pino Galati?
Suvvia, se una volta tanto guardiamo oltre la siepe, non può sfuggirci che entrambe appartengono alla stessa specie avicola, accomunate da uno stesso destino.
L’araba fenice, invero,  ha scatenato credenze e leggende tra i popoli del mondo allora conosciuto – dagli egizi, ai greci, ai fenici – che lo connotarono come un uccello tropicale dai variopinti colori; l’altro esemplare, che potrebbe essere assunto come icona dei calabresi nel mondo, non ha, in verità, molte immaginifiche pretese: potrebbe essere identificato come un airone per il vistoso piumaggio sul capo, ma l’azzurro che definisce e tratteggia le portanti penne remiganti fa pensare piuttosto ad uno stanziale, molto stanziale uccello, abituale frequentatore degli acquitrini della piana lametina: l’avis padulus.
Con l’Araba Fenice esso condivide il mito della resurrezione dalle sue ceneri.
Ma se c’è un risorto, vivaddio, c’è anche chi quella resurrezione ha voluto! La parabola di Lazzaro docet: se Gesù non avesse destato il suo compagno di Betania, Lazzaro avrebbe continuato il sonno dei giusti.

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Ebbene, dopo quanto avvenuto con Calabria Etica, occhi, orecchie ed anche altri organi del bruzio popolo, erano in stato di allerta, in paziente attesa di conoscere le decisioni della giunta Oliverio relativamente alla fondazione Calabresi nel Mondo.
Non si dava ragione, la gente bruzia, del perché l’ente etico di Pasqualino Ruberto era stato commissariato con celerità e determinazione, mentre con Calabresi nel Mondo – prezioso gioiello (non l’unico però) incastonato nella collana delle floride, ridenti ed opulente house calabresi – si “giocava” a cavacecio.
Premesso che “dalle Alpi alle piramidi e dal Manzanarre al Reno” è universalmente risaputo che gli enti in house – Calabria Etica, Fondazione Terina, Calabria Film Commission e Calabresi nel mondo – sono carrozzoni clientelari di cui non si capisce l’utilità e di cui nessuno si azzarda a spiegare l’esistenza ed i ritorni economici; premesso che il “piano Sarra” per le riforme, ne ha proposto già la liquidazione e non da oggi; premesso che è in atto un’inchiesta del pm Giovanni Bombardieri della Procura di Catanzaro per vagliare la validità e la correttezza dei contratti di assunzione di Calabresi nel mondo, la commissione bilancio del consiglio regionale ha ridotto da 6 a 4 milioni il contributo destinato a “Calabresi nel mondo”, devolvendo i 2 milioni rimasti al fondo per le persone disagiate.
Ciò è quanto stabilito, su proposta del dem Giuseppe Neri, la settimana scorsa nel corso della commissione Bilancio, che ha approvato a maggioranza la modifica, insieme ad un’altra, significativa, del consigliere Giovanni Nucera in materia di esodo anticipato del personale della regione. Il pentastellato deputato Barbanti, che aveva puntato il dito accusatore contro il finanziamento dell’house dell’on. Pino Galati, a tal proposito ha commentato: “la discontinuità col passato è solo nelle parole e non nei fatti”.

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Converrete che dopo la sciagurata (l’aggettivo è ben misero e modesto rispetto alla proporzione della catastrofe amministrativa regionale) gestione di Scopelliti e compagni (si, quelli che ieri han tenuto bordone e che oggi sono affetti da turbe mnemoniche), ci si attendeva dalla giunta Oliverio ben altra attenzionalità gestionale.
Che non significa persecuzione o vendetta, bensì attenta ed approfondita analisi dei risultati economici conseguiti da tutte le società in house; bensì confronto tra programmi economici e loro ritorni (equilibri quanto meno tra costi e ricavi, pareggio o utile all’ultima voce del conto economico di ciascuna fondazione).
Non mi risulta che il consigliere Neri o altri abbiano illustrato gli splendidi ritorni economici della gestione galatiana della fondazione in house; non mi pare che il cotanto azzurro presidente di CnM abbia mai parlato di risultati di collaborazione commerciale con i “conterronei” sparsi nel mondo, circa 360 mila; non mi pare che qualcuno abbia posto l’accento sull’enormità degli emolumenti dell’azzurro presidente (14.800 euro/mese che si aggiungono ai 15.000 euro/mese come deputato del parlamento nazionale); non mi pare che altri abbiano chiesto motivi e ragioni degli emolumenti assegnati ad libitum a insigniti dirigenti e progettisti, a co.co.pro e coccodè.
Ho invece letto e preso atto di squallide ed ironiche dichiarazioni che lasciano il tempo che trovano, che nella tracotanza di oggi, forse, nascondono l’incertezza del domani.

Siano grati, i calabresi tutti, al neo governatore della giunta Mario Oliverio, perché, novello Robin Hood, toglie due milioni a Calabresi nel Mondo per devolverli ai corregionali disagiati!…