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Calabria Etica: Indagati il presidente Ruberto ed il dirigente regionale Caserta Peculato e abuso d'ufficio i reati contestati

Schermata 2015-04-01 alle 09.13.51Tuonò e piovve. Il nostro foglio, Lamezia 3.0, in tempi pre – elettorali, sollevando le ire del dott. Ruberto che minacciò fuochi, fiamme e querele i cui indennizzi sarebbero stati distribuiti ai poveri della città, probabilmente aveva visto giusto.L’ex etico presidente dell’ente in house della regione Calabria, dott. Pasqualino Ruberto ed il dirigente generale del dipartimento Sviluppo , Lavoro, Formazione e Politiche sociali, Vincenzo Caserta, sono stati indagati.

I carabinieri del reparto operativo di Catanzaro, comandati dal colonnello Alceo Greco e gli uomini del Nisa hanno notificato a Ruberto e Caserta un decreto del gip Carlo Saverio Ferraro del tribunale di Catanzaro  dal contenuto abbastanza pesante. Ai due, infatti, sono contestate le assunzioni di 251 collaboratori  effettuate anche a fini clientelari a ridosso delle elezioni regionali prima e delle elezioni comunali lametine dove lo stesso Ruberto era candidato a sindaco.Due i reati contestati : peculato ed abuso di ufficio che sono costati, tra l’altro, all’ex presidente, un sequestro di 361.000 euro, richiesto dal sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro, Graziella Viscomi, titolare delle indagini sotto il coordinamento del procuratore vicario Giovanni Bombardieri.Per Il dirigente Caserta che, invece, dovrà rispondere di abuso di ufficio è stato richiesto l’interdizione dai pubblici uffici, sulla quale dovrà decidere, previi approfondimenti – altro interrogatorio – il giudice delle indagini preliminari .All’attenzione degli inquirenti gli ultimi quattro progetti che hanno consentito all’ex etico presidente di  “sistemare” 251 persone senza rispettare  le norme e procedure richieste in tema di legalità e trasparenza, nell’espletamento di concorsi pubblici. Nelle conclusioni alle quali è pervenuto il giudice delle indagini preliminari a proposito dei contratti di assunzione posti in essere tra fine 2014 e gennaio 2015, si fa puntuale riferimento a scopi e fini illegali “funzionali ai propri interessi personali, procurando un danno notevole alla Regione Calabria” per un importo pari a € 361.354,65 . I progetti, senza i crismi della regolarità, “attenzionati” dagli organi inquirenti sono : Potenziamento servizio di accompagnamento per rendere accessibile l’informazione sociale nelle aree interne, Piano di comunicazione istituzionale, Responsabilità sociale delle imprese in Calabria e Sostegno alle politiche integrate a favore della famiglia. Sembrerebbe che quanto accaduto sia solo la punta dell’iceberg e che le indagini siano destinate ad ulteriori approfondimenti.