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L’ HOMO SAPIENS HA POCA MEMORIA DELLA SUA STORIA
Bisogna farla finita con le ripetute affermazioni del “Si vis pacem, para bellum”. Dopo 150mila anni e più di esistenza della specie animale – umana sulla Terra avremmo dovuto imparare la lezione. Se si prepara la guerra si fa la guerra.

seconda parte

(A.F.) Che c’entrava la NATO ad andare ad istruire le truppe ucraine e a rifornirle di armi?
Che c’entravano e c’entrano gli istruttori inglesi in Ucraina? Che c’entrano ancora oggi sul terreno di scontro bellico gli istruttori e le armi inglesi e della NATO?
Queste “intromissioni”, vissute a torto o a ragione come comportamenti ostili dai russi non giustificano in alcun modo l’invasione voluta da Putin. Ma devono servire a farci riflettere, ad invertire i ragionamenti di corsa alle armi, a capire che le sanzioni rafforzano il “Capo” nei regimi e creano un impoverimento generale. A comprendere che la Russia (ex URSS) ha determinato prima degli altri la sconfitta del nazifascismo con 25milioni di caduti.
Ad “aggressione avvenuta” si doveva e si deve ragionare. L’onda delle naturali emozioni alla vista continua di immagini di massacri e delle commozioni per l’ascolto dei numeri dei civili uccisi e delle distruzioni infinite non deve essere vissuta con le reazioni assunte sugli effetti della guerra e basta. Bisogna invece ragionare sulle cause. Bisogna farla finita con le ripetute affermazioni del “Si vis pacem, para bellum”.
Dopo 150mila anni e più di esistenza della specie animale – umana sulla Terra avremmo dovuto imparare la lezione. Se si prepara la guerra si fa la guerra.
I Partigiani italiani hanno combattuto con il convincimento e lo spirito che la Loro, sarebbe dovuta restare l’ultima volta di ricorso alle armi per la Libertà.
E Chi conosce la Storia sa che non lo dicevano solo per l’Italia e gli Italiani, ma per il bene dell’Umanità intera.
Invece i Nostri governanti interpretano sempre a seconda del momento, delle convenienze, degli interessi e delle alleanze i “voleri costituzionali”.
Così si concedono discorsi e scelte controverse, contraddittorie e del tutto incoerenti sia con gli Ideali che con i reali Interessi dell’Italia e dell’Europa. Eccetto l’Inghilterra che ne è voluta uscire e che vuole dettarne la politica estera e di difesa!
Fanno ragionamenti sul valore relazionale delle attività sportive e culturali. Le dichiarano le uniche idonee a creare legami e rapporti di convivenza e di pacificazione tra Popoli e poi vengono allontanati dall’Italia artisti, cantanti…
Accettano che vengano escluse dalle competizioni sportive mondiali in ogni settore le squadre e i giocatori russi. Mettono a repentaglio cinquantennali sforzi di avvicinamento.
In preda ad una sorta di nevrastenia, alcune personalità e rappresentanti istituzionali durante convegni e dibattiti si allontanano appena prende la parola un russo, come ha fatto Gentiloni…. Invece di favorire il confronto anche duro sui principi da difendere.
On.le Gentiloni, egregio sindaco Sala, quando mai, dopo il bombardamento USA -NATO in Iraq, in Libia, in Serbia (per non parlare delle complicità nei bombardamenti in Cile contro Allende ucciso nel palazzo dove governava liberamente eletto) dalle competizioni sportive, dai teatri e dai vari luoghi di cultura c’è stato l’allontanamento di americani e la loro totale esclusione!
I nostri reclamati superiori Valori occidentali, vacillano alla prova delle realtà storicamente vissute dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi.
Anche quando ci sentiamo ricordare il diritto dei Popoli all’indipendenza, all’autodeterminazione, al rispetto dei diritti internazionali i nostri restano ragionamenti di parte. Invochiamo la loro applicazione dopo averli visti calpestare o calpestati in compartecipazione in molti luoghi del Pianeta.
Con tutte le bugie e gli inganni addebitati alla Russia insuperato resta l’inganno degli anglo americani quando mostrarono in sede ONU (Collin Power) e in conferenza stampa (Tony Blair) la bottiglietta e il luogo con la presenza dell’arma di “distruzione di massa”, pretestuosamente, per occupare l’Iraq ed accaparrarsi le risorse petrolifere.
Si voleva abbattere il tiranno Saddam ed esportare la Democrazia!
Sappiamo da un secolo che la Democrazia – che dobbiamo difendere e tenerci cara, rendendola però EFFETTIVA – non è ESPORTABILE.
Richiede processi di lunga maturazione di ideali, valori e principi, ai quali ogni popolo deve poter aspirare, sapendoseli conquistare sul piano culturale e sociale, prima che politico o economico.
Noi Ci vantiamo di discendere dal grande Impero romano, formatosi con la soppressione volente o nolente di decine e decine di popolazioni e territori assoggettati, nella Penisola e nel continente Europa. Sappiamo che sono superati i confini degli Stati nazione e delle Patrie. Che anche gli Imperialismi sono superati. Milioni e milioni di Persone si muovono sul Pianeta e si ritrovano sparsi dappertutto, lontani dai luoghi di nascita. Cosa aspettiamo a capire che oggi è tempo di far germogliare una visione planetaria, da “cittadini del Mondo”, sulle fondamenta della cultura religiosa cristiana della fratellanza e delle concezioni di politiche economiche di socialità umanitaria?
A questo ci richiama l’art 11:
L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
Il verbo scelto “ripudia” non consente alcuna interpretazione a copertura di scelte di uso o di invio per alcun tipo di armi destinate a scopi bellici.
I Costituenti, sapendo che i “confini” sono sempre stabiliti convenzionalmente, in caso di contenziosi tra Stati indicano l’eventualità di concordati per modificarli.
Ma mai con la guerra. I Costituenti sapendo che possono insorgere cause di belligeranza indicano la strada da seguire: promuovere e favorire il funzionamento di organizzazioni internazionali deputate a risolvere le controversie. Mai ricorrere alle armi.
Noi, in Italia e in Europa, abbiamo perso una occasione storica: avvalerci di questa nobile, profetica indicazione per ottenere la Pace, facendo coincidere Interessi generali con quelli Ideali.
Dovevamo farlo preventivamente durante i 14/8 anni di guerra detta, maleficamente, a “bassa intensità” in quei territori. Invece di far finta di niente.
Potevamo farlo durante il mese e mezzo delle esercitazioni minacciose organizzate da Putin.
E’ vero. Gli USA avevano avvertito del pericolo sulla base di sicure informazioni spionistiche, che l’esercito russo avrebbe “aggredito” l’Ucraina.
Ma, proprio perché lo sapevano, non si capisce perché non abbiano voluto attivare in tempo gli organismi internazionali. Hanno preferito lanciare gli allarmi accompagnandoli dal linguaggio insultante e offensivo di Biden rivolto a Putin sul piano personale. Hanno preferito chiamare dapprima alle armi gli europei, nella Nato, spalleggiati spavaldamente da Boris Jhonson. Hanno creato un clima di ostilità a Putin, con insulti, comminando sanzioni e sostenendo militarmente gli ucraini, attraverso varie modalità. Via via è apparso chiaro a Chi ha ragionato sugli avvenimenti che gli USA attraverso la NATO e altri sostegni non sono stati interessati a risolvere in tempo i contenziosi, ma ad aspettare che Putin “aggredisse”, per ingaggiare un non tanto sotterraneo scontro. Poi, nel mentre sono aumentate le distruzioni a tappeto, le stragi e le morti hanno palesato via via i loro impegni diretti sul territorio ucraino con ingenti fondi, con ripetuti invii di armi sempre più sofisticate e potenti ed, oggi, è apparso chiaro, teleguidando operazioni dell’Esercito ucraino in aspetti difensivi e offensivi. Si stanno creando pericolose situazioni di intensità ed estensione del conflitto, non esclusi interventi di armi nucleari, tattici… che nessuno potrà impedire che diventino strategici.
A tutto ciò è chiamato a ragionare e a scongiurare il Presidente Draghi nei prossimi incontri negli U.S.A.
La bandiera della Pace ha tutti i colori e non è sostituibile da nessun’altra bandiera nazionale.
W la Pace, con tutti i colori e al di sopra di tutti i confini.