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Maggio 2021

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LAMEZIA: LA POLITICA CHE NON C’E’ – Dall’ex consigliere comunale Emilio Vescio riceviamo e pubblichiamo. –
Ritengo che interessarsi alla politica, visti i tempi che corrono, è necessario per tre motivi ben precisi: primo per conoscere e fare un’attenta radiografia del paese in cui viviamo; secondo per arricchire la propria cultura per quanto concerne la nostra “maltrattata” città; terzo perché la partecipazione attiva e attenta di ogni singolo cittadino, potrebbe spronare gli uomini “disattenti” e “interessati” a bene operare.
A Lamezia tutto questo non c’è. Esiste solo uno squallido chiacchiericcio di quartiere che non produce nulla di buono. Reputo che ogni cittadino sensato, facendo ricorso al proprio impegno, può contribuire alla progressiva crescita cittadina, presupposto fondamentale per un armonioso e concreto sviluppo territoriale.
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SE IL PD DIVENTASSE IL PARTITO DELLE RIFORME DI DRAGHI
Anche con il passaggio da Zingaretti a Letta lo schema strategico del Pd non è cambiato, al netto di qualche gioco di parole o di prestigio.

Per battere la destra occorre la sinistra e quindi quello che il solipsista Bersani chiama da decenni “il campo”, “la tenda” o come volete, altro non è che l’Ulivo, nel migliore dei casi perché significa che sia stato individuato il nuovo Prodi, oppure il BisConte, come prosaicamente si chiama l’esperienza più trasformista della recente storia repubblicana, la maschera di progressista che Conte si è messa togliendosi quella reazionaria che portava prima, schiavo di Salvini e della sua politica di chiusura.
Il presunto realismo di Goffredo Bettini, convinto che o ti mangi stà minestra (l’alleanza con il M5s) oppure vince facile Salvini alle prossime elezioni, è riproposto tale e quale anche adesso che non un complotto internazionale (povero Mattarella cosa gli tocca sopportare) ma il venir meno della maggioranza per l’uscita di Iv, ha portato al governo Mario Draghi, l’unico italiano capace non solo, come si dice, di dialogare con i partner europei, ma anche di guidarli e spronarli come sta dimostrando in varie occasioni.

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IL DEGRADO DI PIAZZA MAZZINI  
Area centrale e storica della città lametina più nota come Piazza d’Armi
di Redazione
Anni fa l’amministrazione comunale lametina, in preda ad un raptus di rinnovamento decise di cambiare i connotati alla piazza storica della città. L’immagine che ne venne fuori, con tutto il rispetto per il redattore del progetto, non credo abbia suscitato mai gli entusiasmi dei cittadini, anzi ancora oggi ci si chiede che kaiser di significato abbia quel bussolotto metallico dall’apparenza usufruibile come una immensa voliera. Certo sarà una nostra “manchevolezza”, però da Piazza d’Armi che ha visto le grandi adunate dei nostri avi guerrieri, ritrovarci a contemplare – mi si perdoni la schiettezza – una stia per polli o una voliera per rare specie avicole, ne corre…specialmente se a tutto ciò aggiungiamo il pesante stato di degrado denunciato dal già consigliere comunale Antonietta D’Amico,della quale pubblichiamo un sunto delle “disfunzioni” puntualmente segnalate alla triade commissariale ed a quel che resta dei responsabili degli uffici comunali. 
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