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Settembre 2021

CARO HOMO LAMETINUS, IL BALLOTTAGGIO NON C’È. O AMALIA OPPURE QUELLI CHE FANNO GLI SCHERZI!
Soltanto pensare che una lametina potrebbe diventare per la prima volta Presidente della Regione (la legge non prevede ballottaggio) ci dovrebbe far mettere da parte (una tantum) incrostazioni, dietrologie, risentimenti, una comunità dovrebbe, se avesse un poco di amor proprio e si sentisse, appunto, una comunità che vive da più di mezzo secolo fianco a fianco nella piana sotto al Castello, votare compatta per Amalia Bruni. Ma che volete farci, l'HL non sente di dover votare neppure per il cantante Raffaele di Amici o per Naip di X Factor. Gli Altri sono sempre più Bravi di noi.

Passano i decenni ma l’homo lametinus (HL) non cambia mai, non si evolve, rimane sempre uguale a se stesso. L’egotismo nella politica lametina trova, anno dopo anno, nuove conferme da cui la mia tesi: l’homo… Leggi tutto » CARO HOMO LAMETINUS, IL BALLOTTAGGIO NON C’È. O AMALIA OPPURE QUELLI CHE FANNO GLI SCHERZI!
Soltanto pensare che una lametina potrebbe diventare per la prima volta Presidente della Regione (la legge non prevede ballottaggio) ci dovrebbe far mettere da parte (una tantum) incrostazioni, dietrologie, risentimenti, una comunità dovrebbe, se avesse un poco di amor proprio e si sentisse, appunto, una comunità che vive da più di mezzo secolo fianco a fianco nella piana sotto al Castello, votare compatta per Amalia Bruni. Ma che volete farci, l'HL non sente di dover votare neppure per il cantante Raffaele di Amici o per Naip di X Factor. Gli Altri sono sempre più Bravi di noi.

PERCHE’ IL CASO BERGAMINI RACCONTA LA CALABRIA
Dopo 31 anni in Calabria si riapre un caso di cronaca nera che fu etichettato, contro ogni logica, come “suicidio”. Si tratta della morte del calciatore del Cosenza, Bergamini. Tento di spiegare perché mai questo fatto ci può far interrogare sulla regione in cui viviamo e su quel che vi succede normalmente. Siamo così abituati a considerare oramai la ‘ndrangheta come la padrona delle nostre vite, delle nostre giornate e del nostro territorio che ci sfugge tutto il resto (ciò che non ha a che fare con l’economia). Di vivere in una regione dove non funziona nulla e dove da tempo anche la logica non serve più a niente, come l’antico olio di fegato di merluzzo.

Se fossi Roberto Saviano o un grande giornalista investigativo o Tom McCarthy, il regista del film “Il caso Spotlight” che ripercorre le vere indagini del quotidiano Boston Globe sull’arcivescovo Bernard Francis Law (premio Oscar 2015),… Leggi tutto » PERCHE’ IL CASO BERGAMINI RACCONTA LA CALABRIA
Dopo 31 anni in Calabria si riapre un caso di cronaca nera che fu etichettato, contro ogni logica, come “suicidio”. Si tratta della morte del calciatore del Cosenza, Bergamini. Tento di spiegare perché mai questo fatto ci può far interrogare sulla regione in cui viviamo e su quel che vi succede normalmente. Siamo così abituati a considerare oramai la ‘ndrangheta come la padrona delle nostre vite, delle nostre giornate e del nostro territorio che ci sfugge tutto il resto (ciò che non ha a che fare con l’economia). Di vivere in una regione dove non funziona nulla e dove da tempo anche la logica non serve più a niente, come l’antico olio di fegato di merluzzo.

REGIONE CALABRIA: CI DOVREBBERO FARE DEI NOMI PIUTTOSTO CHE PROPINARCI ASTRATTEZZE
Se paragoniamo la Regione Calabria ad una squadra di calcio che si deve salvare è facile capire che non abbiamo bisogno di discettare su moduli tattici ma di giocatori. Non abbiamo bisogno di enumerare i problemi con le possibili o impossibili soluzioni ma soltanto di scegliere bene i professionisti più adatti ad affrontarli (si chiama problem solving). Ma, se ci fate caso, nessuno ne parla, nessuno li cerca, perché il merito non è categoria che la politica possa prendere in considerazione. Prima prendere i voti e poi Dio provvede. Ma la domanda vera è: chi è Dio?

Cerchiamo di capire nella maniera più semplice e chiara possibile la “questione Regione Calabria ” che i grandi giornali in questi giorni stanno analizzando attraverso i ritratti dei quattro candidati alla Presidenza ed un elenco… Leggi tutto » REGIONE CALABRIA: CI DOVREBBERO FARE DEI NOMI PIUTTOSTO CHE PROPINARCI ASTRATTEZZE
Se paragoniamo la Regione Calabria ad una squadra di calcio che si deve salvare è facile capire che non abbiamo bisogno di discettare su moduli tattici ma di giocatori. Non abbiamo bisogno di enumerare i problemi con le possibili o impossibili soluzioni ma soltanto di scegliere bene i professionisti più adatti ad affrontarli (si chiama problem solving). Ma, se ci fate caso, nessuno ne parla, nessuno li cerca, perché il merito non è categoria che la politica possa prendere in considerazione. Prima prendere i voti e poi Dio provvede. Ma la domanda vera è: chi è Dio?

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PASSI INCERTI PER UNA CALABRIA MORENTE…! – di Emilio Vescio – Calabria: una regione non facilmente governabile.
“De profundis clamavi ad te, Domini: Domine, exaudi vocem meam…! Anche il Padreterno ci ha abbandonati, ahimè!
In questi giorni si legge e si ascolta di tutto e di più. Il solito, vecchio, stantio refrain: “… noi siamo la vera innovazione”, “… la vera rivoluzione”, “… noi rappresentiamo le vere facce pulite”, “… i candidati sono stati scelti uno a uno, sono persone che si sono offerte”, “… sono nomi nuovi puliti, non hanno bisogno di essere passati al setaccio”, “… bisogna lavorare per sviluppare in modo esponenziale settori alla deriva”.
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AMALIA BRUNI, L’ALLEATO PENTASTELLATO E IL VOTO D’OPINIONE
Come sono arrivati in parlamento gli sconosciuti avv. D'Ippolito e Frugiuele? Con l'ondata del voto d'opinione. Salvini intende replicare quel film pertanto si gira in lungo e largo la Calabria mente Letta si fa vedere lo stretto indispensabile. Letta ha inglobato la Bruni dentro lo schemino nazionale "Pd + 5Stelle" perché non ha mai pensato di poter vincere, l'importante è poter dire alla fine come in Umbria: abbiamo perso insieme.

Consentitemi un rapido sguardo sul nostro quotidiano “Beautiful” politico. Il governo Draghi appare in questi giorni da tutti i sondaggi ottenere un crescente favore degli italiani anche dopo le intemperanze ed i distinguo per le scelte sul green pass. La campagna vaccinale grazie alla svolta impressa da Figliuolo si sta dimostrando agli inizi di settembre certamente un successo e sia l’estate turistica che la ripresa economica fanno intravedere se non una svolta un deciso cambio di rotta.
E tuttavia per Enrico Letta “questo non è il nostro governo” e Franceschini, che è il vero padrone misterioso dei dem oltre che il capo delegazione al governo, non ha mai pronunciato sin qui un solo apprezzamento per l’azione del suo premier Draghi. Proprio mentre il dem Bettini, Giuliano Ferrara sul Foglio e il duo Meloni-Salvini convergono sulla proposta di mandare Draghi al Colle per avvicinare le elezioni anticipate, Letta appare (F. Cundari) “intento piuttosto a cercare ogni giorno motivi per distinguersi e condurre piccole battaglie identitarie di cui finisce sistematicamente per dimenticarsi una settimana dopo, una volta esaurita la giostra delle interviste e dei tweet di rito, dando così l’immagine di un partito capriccioso e desideroso soltanto di far casino”.