Vai al contenuto

Attualità

IL GAP FRA PRODUZIONE DI RIFIUTI E LA CAPACITÀ IMPIANTISTICA DI TRATTARLI
I rifiuti li puoi raccogliere in tanti modi, ma quel che è certo è che poi vanno trattati. E tutte le diverse tipologie raccolte hanno bisogno di filiere industriali e tecnologiche. Non mancano infatti solo gli impianti di destinazione finale, ma anche quelli di riciclo.

prima parte

Nel 2020 ogni calabrese ha prodotto in media 381,36 kg di rifiuti a differenza dei 405 kg dell’anno precedente. Un dato che ci posiziona al terzultimo posto della classifica nazionale dietro solo a Molise e Basilicata. In controtendenza con i dati europei, tra i pochi effetti collaterali positivi della pandemia c’è senza dubbio la riduzione della produzione dei rifiuti in tutta Italia. È dal 2016 che i rifiuti dichiarati dai Comuni della Calabria sono in calo anno dopo anno. Il rapporto 2021 diffuso dall’Ispra, elaborato su un campione di 177 comuni calabresi su 404, ci illustra dati alla mano tutte le luci e le ombre del sistema. Le province più virtuose nella produzione dei rifiuti sono state Cosenza, Vibo Valentia e Reggio Calabria.

… Leggi tutto »

IL CORONAVIRUS HA AUMENTATO NEL MONDO INTERO IL DIVARIO TRA RICCHI E POVERI
Il rapporto dell’ Oxfam, impegnata nella lotta alle disuguaglianze, affronta anche temi come la condizione delle donne e la disparità nell’accesso ai vaccini anti covid mentre big pharma, Pfizer, Moderna e Biontech, hanno realizzato utili per mille dollari al secondo. Solo l’1% dei vaccini ha raggiunto gli abitanti dei paesi a basso reddito dove il numero dei morti è circa il doppio di quelli dei paesi ricchi. Sempre più marcate ingiustizie ed iniquità anche nel nostro Paese dove si registra l’aggravamento dei divari economici e sociali preesistenti.

Mi piace iniziare questo scritto con una lirica di don Giulio Fazio, sacerdote feroletano, che nei suoi momenti letterari, con consueta religiosità e con grande sensibilità scriveva dei problemi della gente comune e delle differenze… Leggi tutto » IL CORONAVIRUS HA AUMENTATO NEL MONDO INTERO IL DIVARIO TRA RICCHI E POVERI
Il rapporto dell’ Oxfam, impegnata nella lotta alle disuguaglianze, affronta anche temi come la condizione delle donne e la disparità nell’accesso ai vaccini anti covid mentre big pharma, Pfizer, Moderna e Biontech, hanno realizzato utili per mille dollari al secondo. Solo l’1% dei vaccini ha raggiunto gli abitanti dei paesi a basso reddito dove il numero dei morti è circa il doppio di quelli dei paesi ricchi. Sempre più marcate ingiustizie ed iniquità anche nel nostro Paese dove si registra l’aggravamento dei divari economici e sociali preesistenti.

DATI STATISTICI A LAMEZIA E IN PROVINCIA
Riguardano la popolazione lametina e la provincia di Catanzaro. Dovrebbero far riflettere chi ci governa e tutti noi altri.

Cominciamo con una tabella che riporta alcuni dati fondamentali … 70.891 cittadini in totale, tra cui gli stranieri residenti al 1° gennaio 2021 sono 4.905 e rappresentano il 7,3% della popolazione residente. Di questi, il 55,2%, cioè 39.158, dichiarano redditi Irpef.
Ben 31.733 cittadini non dichiarano nulla e non si sa come campano. La metà che dichiara redditi invece in media dichiara di vivere con 16mila euro all’anno, che sono 1363 euro al mese. Essendo lordi, sono inattendibili ma tuttavia sono superiori alla media della provincia che è di 15.906.  Nel 2012, il reddito disponibile pro capite delle famiglie consumatrici, nella provincia di Catanzaro, è risultato pari a 13.321 euro (-2,6% rispetto al 2009).
Guarda caso un pensionato con reddito di 16.000 euro ha una pensione di 1.000 euro al mese per 13 mensilità. Quindi la media dei redditi lametini corrisponde più o meno a quella dei pensionati.
Per capire di cosa stiamo parlando si pensi che un reddito lavorativo di 59.000 euro significa uno stipendio netto di 3.000 euro al mese per 13 mensilità. Un reddito di 36.000 euro significa uno stipendio netto di 1.998 euro al mese per 13 mensilità. Un reddito di 21.000 euro vuol dire uno stipendio netto di 1.283 euro al mese per 13 mensilità.
Il reddito imponibile ai fini dell’addizionale comunale IRPEF nei comuni calabresi è pari a 20,46 mila in media (nel 2006 era 16,79), oltre 4mila euro in meno rispetto al dato Paese (24,81). Il reddito medio per contribuente più elevato a livello territoriale si rileva nei comuni della provincia di Catanzaro (21.501). I comuni della provincia di Crotone e Vibo Valentia non raggiungono in media i 20mila euro per contribuente. Soverato (CZ) è il primo comune della Calabria per reddito imponibile (media di 26.555 euro per dichiarante), seguito da Rende e Cosenza.

LA PANDEMIA CI CHIEDE DI COORDINARE IL PUBBLICO CON IL NOSTRO PRIVATO
Tutti potremmo diventare paranoici. In questa pandemia ciò che avviene su larga scala e nel mondo ci ha sempre riguardato e ci riguarda ancora. Potremmo fare come i cinesi, chiudere le frontiere e non consentire libertà di spostamento. Ma la sicurezza può imporsi su tutte le nostre libertà nessuno esclusa? Quel che ci viene richiesto è lo sforzo di tenere insieme una mole immensa di informazioni in parte contrastanti, come sfondo delle nostre decisioni personali, in altre parole saper coordinare il pubblico con il nostro privato. Come dice al giovane Sorrentino il regista Capuano con una frase che sembra attualissima “Fabiè, non ti disunire” (E’ stata la mano di Dio).

Cominciamo dall’inizio. La prima questione che la pandemia ha posto a ciascuno di noi è stata quella di chi fidarsi. Che, se ci pensate bene, è una vecchia domanda politica: a chi dare ascolto, a… Leggi tutto » LA PANDEMIA CI CHIEDE DI COORDINARE IL PUBBLICO CON IL NOSTRO PRIVATO
Tutti potremmo diventare paranoici. In questa pandemia ciò che avviene su larga scala e nel mondo ci ha sempre riguardato e ci riguarda ancora. Potremmo fare come i cinesi, chiudere le frontiere e non consentire libertà di spostamento. Ma la sicurezza può imporsi su tutte le nostre libertà nessuno esclusa? Quel che ci viene richiesto è lo sforzo di tenere insieme una mole immensa di informazioni in parte contrastanti, come sfondo delle nostre decisioni personali, in altre parole saper coordinare il pubblico con il nostro privato. Come dice al giovane Sorrentino il regista Capuano con una frase che sembra attualissima “Fabiè, non ti disunire” (E’ stata la mano di Dio).

 GLI ITALIANI E L’IRRAZIONALE
“L’irrazionale ha infiltrato il tessuto sociale. Per il 5,9% degli italiani (circa 3 milioni) il covid non esiste, per il 10,9% il vaccino è inutile. E poi: il 5,8% è convinto che la terra è piatta, per il 10% l’uomo non è mai sbarcato sulla luna, per il 19,9% il 5g è uno strumento sofisticato per controllare le persone. Perché sta succedendo? E’ la spia di qualcosa di più profondo: le aspettative soggettive tradite provocano la fuga nel pensiero magico. Siamo nel ciclo dei rendimenti decrescenti degli investimenti sociali. Per l’81% degli italiani oggi è molto difficile per un giovane ottenere il riconoscimento delle risorse profuse nello studio. Il rischio di un rimbalzo nella scarsità: ecco i fattori di freno alla ripresa economica e le incognite che pesano sul risveglio dei consumi”.

E’ questa la preoccupante sintesi del Rapporto Censis per l’anno 2021 pubblicato il 3 dicembre!  A margine delle rigorose e fredde cifre della statistica sorge una domanda: perché, nella società italiana e occidentale in genere,… Leggi tutto »  GLI ITALIANI E L’IRRAZIONALE
“L’irrazionale ha infiltrato il tessuto sociale. Per il 5,9% degli italiani (circa 3 milioni) il covid non esiste, per il 10,9% il vaccino è inutile. E poi: il 5,8% è convinto che la terra è piatta, per il 10% l’uomo non è mai sbarcato sulla luna, per il 19,9% il 5g è uno strumento sofisticato per controllare le persone. Perché sta succedendo? E’ la spia di qualcosa di più profondo: le aspettative soggettive tradite provocano la fuga nel pensiero magico. Siamo nel ciclo dei rendimenti decrescenti degli investimenti sociali. Per l’81% degli italiani oggi è molto difficile per un giovane ottenere il riconoscimento delle risorse profuse nello studio. Il rischio di un rimbalzo nella scarsità: ecco i fattori di freno alla ripresa economica e le incognite che pesano sul risveglio dei consumi”.

PERCHE’ IL CASO BERGAMINI RACCONTA LA CALABRIA
Dopo 31 anni in Calabria si riapre un caso di cronaca nera che fu etichettato, contro ogni logica, come “suicidio”. Si tratta della morte del calciatore del Cosenza, Bergamini. Tento di spiegare perché mai questo fatto ci può far interrogare sulla regione in cui viviamo e su quel che vi succede normalmente. Siamo così abituati a considerare oramai la ‘ndrangheta come la padrona delle nostre vite, delle nostre giornate e del nostro territorio che ci sfugge tutto il resto (ciò che non ha a che fare con l’economia). Di vivere in una regione dove non funziona nulla e dove da tempo anche la logica non serve più a niente, come l’antico olio di fegato di merluzzo.

Se fossi Roberto Saviano o un grande giornalista investigativo o Tom McCarthy, il regista del film “Il caso Spotlight” che ripercorre le vere indagini del quotidiano Boston Globe sull’arcivescovo Bernard Francis Law (premio Oscar 2015),… Leggi tutto » PERCHE’ IL CASO BERGAMINI RACCONTA LA CALABRIA
Dopo 31 anni in Calabria si riapre un caso di cronaca nera che fu etichettato, contro ogni logica, come “suicidio”. Si tratta della morte del calciatore del Cosenza, Bergamini. Tento di spiegare perché mai questo fatto ci può far interrogare sulla regione in cui viviamo e su quel che vi succede normalmente. Siamo così abituati a considerare oramai la ‘ndrangheta come la padrona delle nostre vite, delle nostre giornate e del nostro territorio che ci sfugge tutto il resto (ciò che non ha a che fare con l’economia). Di vivere in una regione dove non funziona nulla e dove da tempo anche la logica non serve più a niente, come l’antico olio di fegato di merluzzo.

UNA STORIA SENZA FINE: SCORDOVILLO CRONISTORIA DI UN PROBLEMA IRRISOLVIBILE
L’Italia oggi è l’unico Paese in Europa ad aver creato, organizzato e consolidato un sistema abitativo per una specifica etnia che, nel nostro caso, assume forma architettonica nel “campo rom”, uno “spazio-contenitore” all’aria aperta posto lontano dal centro cittadino, realizzato per soggetti che, a partire dall’abitare, appaiono culturalmente incapaci di intraprendere percorsi di inclusione. Il “sistema campo” parte dal container dove sono concentrati i rom per irradiarsi in tutta la città plasmando menti, orientando politiche, ispirando studi, ricerche accademiche, articoli di quotidiani, post sui social. Ogni azione di sgombero forzato, non finiremo mai di dirlo, rappresenta sempre e comunque una grave violazione dei diritti umani, senza mai rimediare all’inadeguatezza dell’alloggio o alle criticità di carattere igienico-sanitario, reiterandole invece altrove e con maggiore intensità e gravità. (Associazione 21 luglio. Comunita' rom negli insediamenti formali e informali in italia. Rapporto 2019) -Carlo Stasolla, presidente associazione 21 luglio onlus 6 parallelo-

Personalmente condivido ogni parola di quello che ha scritto Stasolla. Una sola cosa vorrei chiedergli, se anch’io e tutti i lametini abbiamo dei diritti umani da far valere, il primo dei quali è quello di… Leggi tutto » UNA STORIA SENZA FINE: SCORDOVILLO CRONISTORIA DI UN PROBLEMA IRRISOLVIBILE
L’Italia oggi è l’unico Paese in Europa ad aver creato, organizzato e consolidato un sistema abitativo per una specifica etnia che, nel nostro caso, assume forma architettonica nel “campo rom”, uno “spazio-contenitore” all’aria aperta posto lontano dal centro cittadino, realizzato per soggetti che, a partire dall’abitare, appaiono culturalmente incapaci di intraprendere percorsi di inclusione. Il “sistema campo” parte dal container dove sono concentrati i rom per irradiarsi in tutta la città plasmando menti, orientando politiche, ispirando studi, ricerche accademiche, articoli di quotidiani, post sui social. Ogni azione di sgombero forzato, non finiremo mai di dirlo, rappresenta sempre e comunque una grave violazione dei diritti umani, senza mai rimediare all’inadeguatezza dell’alloggio o alle criticità di carattere igienico-sanitario, reiterandole invece altrove e con maggiore intensità e gravità. (Associazione 21 luglio. Comunita' rom negli insediamenti formali e informali in italia. Rapporto 2019) -Carlo Stasolla, presidente associazione 21 luglio onlus 6 parallelo-

L’INGIUSTIZIA E LA REDISTRIBUZIONE DELLA RICCHEZZA. CHI SONO I RICCHI, CHI SONO I POVERI. E’ TUTTO CONFUSO, NASCOSTO, SIMULATO
Un paese di evasori, furbi e delinquenti favoriti dalla peggiore politica. Non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere e peggior sordo di chi non vuol sentire, diceva un antico proverbio. La vera ingiustizia, che il nostro sistema fiscale evidenzia e illustra, non interessa ai politici di tutti i colori, costretti ad inseguire i voti della maggioranza e pertanto a non interessarsi mai alle minoranze. Quindi se la maggioranza dei cittadini italiani paga poco o nulla di tasse è ormai una realtà immodificabile con cui la politica non intende più misurarsi. Soprattutto quelle forze politiche di sinistra che sbandierano sempre e comunque il vessillo dell’ingiustizia contro cui, a parole, combatterebbero, mettono la testa nella sabbia come gli struzzi per non vedere quello che l’ingiustizia fiscale dimostra.

Nel nostro paese chi vota a sinistra quasi sempre lo fa protestando contro l’ingiustizia sociale. Essa nascerebbe da un divario troppo forte tra ricchi e poveri. In America certo è così, perché in un ristorante… Leggi tutto » L’INGIUSTIZIA E LA REDISTRIBUZIONE DELLA RICCHEZZA. CHI SONO I RICCHI, CHI SONO I POVERI. E’ TUTTO CONFUSO, NASCOSTO, SIMULATO
Un paese di evasori, furbi e delinquenti favoriti dalla peggiore politica. Non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere e peggior sordo di chi non vuol sentire, diceva un antico proverbio. La vera ingiustizia, che il nostro sistema fiscale evidenzia e illustra, non interessa ai politici di tutti i colori, costretti ad inseguire i voti della maggioranza e pertanto a non interessarsi mai alle minoranze. Quindi se la maggioranza dei cittadini italiani paga poco o nulla di tasse è ormai una realtà immodificabile con cui la politica non intende più misurarsi. Soprattutto quelle forze politiche di sinistra che sbandierano sempre e comunque il vessillo dell’ingiustizia contro cui, a parole, combatterebbero, mettono la testa nella sabbia come gli struzzi per non vedere quello che l’ingiustizia fiscale dimostra.

LA RIFORMA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE DI BRUNETTA
Si va verso la discrezionalità delle assunzioni pubbliche

   Le fregature le senti arrivare da lontano, con quel piglio fra l’innovazione cucita sul ménage statistico, ove con “statistico” si intende: ciò che il potere vuole che tu voglia imbeccandoti la risposta al sondaggio… Leggi tutto » LA RIFORMA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE DI BRUNETTA
Si va verso la discrezionalità delle assunzioni pubbliche